Parole d’ordine, attenzione ai dettagli. Sala accende i motori. Commento - Affaritaliani.it

Milano

Parole d’ordine, attenzione ai dettagli. Sala accende i motori. Commento

di Fabio Massa

Bella la coreografia, buona l’organizzazione (anche se non si riesce ad avere una connessione dati). Camila Raznovich, molto seria, quasi da convention aziendale. Iniziano Veca e Voltolina. Il primo ha quantomeno la forza delle idee e la bravura dell’esposizione (anche se di contenuti concreti, francamente pochi), malgrado lo stile demodè. Poi la giornalista  Valtolina esperta di lavoro giovanile inanella una serie via l’altra di banalità mefitiche. Poi sale sul palco Matthieu Mantanus, direttore di orchestra, che tra l’altro, è il marito della Voltolina. Anche lui, parla di cultura. E vabbè. E finalmente arriva Maran, che fa dimenticare le banalità di cui sopra, e infatti raccoglie applausi a scena aperta. Tanto che qualcuno inizia a dire “Maran sindaco”, ovviamente per il 2021 o giù di la. Riesce a parlare a tutti, ai giovani, a chi ama l’ambiente, parla del lavoro, parla anche ai meno giovani. Beppe Sala è più sciolto, più “commissario Expo” e meno l’impacciato competitor di Majorino nel confronto pubblico. Scherza, ricorda la Resistenza, cita le mani pulite della giunta Pisapia, parla di discriminazione. Promette, finalmente parla di qualche sogno e non si fa solo manager-burocrate. Parla addirittura di bellezza.  Insomma, se l’è preparata. Ma se l’è preparata bene, addirittura usa il dialetto, cita Martini. Marca la differenza con gli altri due. Ha cambiato marcia. 

@FabioAMassa








A2A