Pavia tra timori e contromisure: dopo un anno la peste suina riprende forza
La peste suina torna a colpire Pavia: oltre 86mila capi abbattuti e settore in crisi. Confagricoltura lancia un appello urgente per salvare un comparto da 218milioni di euro.
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Un anno dopo il primo caso di peste suina africana a Pavia, la paura torna a farsi sentire. Nonostante il virus non rappresenti un pericolo per l'uomo, la preoccupazione è palpabile tra gli allevatori locali. Secondo un’analisi di Confagricoltura Pavia, il settore suinicolo ha subito un duro colpo con l'abbattimento di 86mila capi, dimezzando il numero totale di suini nella regione da 230mila a 110mila. Dopo una tregua durata dieci mesi, l’epidemia è tornata a colpire duramente durante l'estate, con 41mila animali abbattuti tra luglio e agosto, e 14 nuovi allevamenti infettati nel nord-ovest, di cui 9 proprio nella provincia di Pavia.
Settore suinicolo in crisi: un appello per misure urgenti
La ripresa del contagio sta mettendo a dura prova il comparto suinicolo pavese, che rappresenta il 3% della produzione nazionale e ha un valore economico di 218milioni di euro. Gli allevatori sono in allarme non solo per la perdita diretta degli animali, ma anche per le difficoltà nella gestione del peso degli esemplari non movimentabili a causa delle restrizioni sanitarie. Confagricoltura lancia un appello urgente per interventi rapidi e concreti, necessari a salvare un settore già gravemente compromesso, chiedendo che gli allevatori non vengano lasciati soli a fronteggiare una crisi che rischia di distruggere l'economia locale.