Pd, inizia la battaglia congressuale. Bussolati bis, ma è sfida a sinistra - Affaritaliani.it

Milano

Pd, inizia la battaglia congressuale. Bussolati bis, ma è sfida a sinistra

Dopo la vittoria di Beppe Sala è tempo di pensare al futuro del PD milanese

di Fabio Massa

Dopo la partita delle elezioni di Milano, che hanno visto la vittoria di Beppe Sala, è tempo di pensare al futuro del Partito Democratico metropolitano. Anche perché il segretario attuale, Pietro Bussolati, si avvia a scadenza del suo mandato. Così, tra gli stand della Festa dell’Unità, non si parla d’altro. Come andrà avanti il partito. Chi si candiderà al congresso. Questioni non di poco conto, considerato che a Milano il Pd è il partito di maggioranza, con la giunta che di fatto è un monocolore dem. Insomma, partita non banale. Secondo quanto può riferire Affaritaliani.it, anche se le bocche dei diretti interessati sono cucite, il segretario uscente potrebbe decidere di correre nuovamente, cercando una riconferma “larga”. L’idea, tra i renziani di stretta e larga osservanza, è che non esiste una alternativa valida, nel campo della sinistra moderata, a Bussolati e al gruppo che comprende Maran, Quartapelle, e in generale il mondo dello 02Pd e del Pallacorda (più qualche circolo che potrebbe nascere da qui a breve, come anticipato da Affari). Secondo i maligni, Bussolati così si garantirebbe un percorso politico che lo porterebbe direttamente al posto di capolista alle prossime regionali. Lui, ultimamente, predica molta prudenza: non è affatto certo che voglia rimettersi in gioco. Tuttavia il tentativo che fanno i renziani è quindi di creare i presupposti per una candidatura unitaria. Tuttavia da fonti di Affari in Sinistra Dem, pare proprio che non ci sia affatto l’intenzione di non giocarsi la partita, in un posto come Milano dove la sinistra è tradizionalmente forte, per la segreteria metropolitana. E quindi? Il problema per la sinistra è trovare una candidatura valida. L’identikit dovrebbe essere quello di una donna, magari giovane, e quindi nata negli anni ’80 o fine ’70. La generazione è quella. Difficile trovarla, tuttavia, e quindi si vagliano anche possibilità alternative. Certo, è ancora presto. E soprattutto tanta acqua, specie di tipo referendario, deve passare sotto i ponti.

@FabioAMassa
fabio.massa@affaritaliani.it








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