A- A+
Milano
Pedofilia, 50enne di Codogno condannato a 19 anni

Pedofilia, 50enne di Codogno condannato a 19 anni

E' stato condannato a 19 anni per violenza sessuale, corruzione di minore e sostituzione di persona un cinquantenne di Codogno (Lodi), che aveva abusato di tre ragazzine costringendole a rapporti sessuali con lui e tra di loro, dopo averle adescate con un'identita' falsa su Whatsapp. L'uomo, che ha problemi psichici - slegati dalla sua perversione sessuale - era stato indagato nel giugno 2019 dalla pm di Milano, Alessia Menegazzo, del dipartimento 'fasce deboli' della Procura, guidato da Maria Letizia Mannella. Con la sentenza di oggi pomeriggio, il tribunale di Lodi ha deciso, inoltre, una provvisionale di 70 mila euro per una delle minori e risarcimenti piu' bassi per le altre, per un totale di 100 mila euro. L'imputato, tuttavia, e' nullatenente.

I fatti contestati si erano verificati tra il 2017 e il 2018, quando le ragazzine avevano poco meno di 14 anni: in base all'impianto accusatorio, l'uomo aveva reperito i cellulari delle tredienni e si era trasformato nella coetanea 'Giulia, cattivissima e sadica', attraendole cosi' in casa sua grazie alla comune passione per i gattini; poi le aveva costrette a rapporti sessuali promiscui. Inoltre, il pedofilo aveva ripreso tutto con il cellulare: era anche accusato di produzione e detenzione di materiale pedopornografico.

Ad avviare le indagini era stata proprio una foto "in posizione erotizzante" che l'uomo ha pubblicato su Instagram, per minacciare le vittime di diffondere tutto il materiale che aveva su di loro, se avessero parlato. Un 'errore' che ha svelato quanto accadeva nell'abitazione del cinquantenne (che viveva con gli anziani genitori), dopo le indagini dei carabinieri di Lodi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, inoltre, l'uomo aveva minacciato le minorenni di uccidere i genitori e i loro amici per comprare il loro silenzio. I suoi legali si preparano a ricorrere in appello, una volta lette le motivazioni della sentenza.

"Questa condanna stupisce", reagisce l'avvocato Lorenzo Tornielli, "soprattutto perche' si tratta di una pena pesante nei confronti di una persona con problemi mentali e totalmente incompatibile con il regime carcerario: soffre, infatti, di agorafobia e claustrofobia". Secondo la linea di difesa, "la sentenza e' fondata, ma abbiamo dimostrato che le ragazzine avevano consapevolezza di quello che facevano, come e' evidente da alcuni video e messaggi che abbiamo prodotto, ed erano anche coscienti del fatto che la figura della 'maga' fosse una finzione".

Commenti
    Tags:
    pedofiliacodogno







    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.