Milano
Pedullà (M5S): "Noi pro fannulloni e contro le imprese? Niente di più falso"

L'ex direttore de La Notizia candidato Cinque Stelle alle Europee: "Il Movimento cresce. E al nord recupererà il rapporto con le imprese". L'intervista
Pedullà (M5S): "Noi pro fannulloni e contro le imprese? Niente di più falso"
"Il M5s sta crescendo, sta cambiando e con Giuseppe Conte si sta organizzando sui territori" dice Gaetano Pedullà, fondatore e direttore del quotidiano La Notizia e capolista nel Nord-Ovest del M5s alle elezioni europee. "Il rapporto tra politica e affari mette in luce, in questo momento, una deriva nel Paese enormemente preoccupante" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. "Ritengo che un politico debba essere libero, per questo non ho voluto nemmeno un euro di finanziamento per la campagna elettorale" aggiunge Pedullà, che domani sarà in visita alla Fiat "per riprendere contatto con le lotte operaie in quei luoghi che hanno sempre votato a sinistra e ora votano a destra". Secondo Pedullà se il Movimento non ha mai sfondato al Nord è anche colpa della narrazione con cui "le destre, e in parte la sinistra, governando l'informazione, hanno convinto milioni di italiani che il M5s abbia come obiettivo quello di aiutare i fannulloni e penalizzare le imprese. Niente di più falso".
Pedullà, perché ha scelto di candidarsi con il Movimento?
Conte mi ha chiesto di dimettermi dal giornale e io l'ho fatto di mia iniziativa. Mi ha chiesto di cedere la mia partecipazione nel quotidiano che ho fondato e ho fatto anche questo. Quando altri fanno schifezze passano tutte in cavalleria mentre al M5s non viene risparmiata nemmeno una macchiolina. Il Movimento sta crescendo e sta incrementando la sua azione nell'interesse dei cittadini, denunciando i giochi politici e le consorterie di ogni tipo che alimentano i loro interessi a scapito dei cittadini.
Ci faccia qualche esempio.
Domani facciamo un'iniziativa sotto la Fondazione Crt (Cassa risparmio Torino), dove è appena saltato per motivi opachi il presidente Fabrizio Palenzona. Lì denunceremo il fatto che ci sono ingenti risorse che dovrebbero essere destinate agli scopi dell'istituto o agli ospedali al collasso, e che invece vengono dirottate sul risico bancario e su investimenti in grandi banche e assicurazioni. Questo non è lo spirito della legge.
Perché il M5s non riesce a sfondare al Nord?
Il Movimento ha fatto più di chiunque altro partito per le imprese, pensiamo solo a quante risorse ha messo in circolo col superbonus che ha salvato il settore dell'edilizia che era al collasso dopo la pandemia. Con l'arrivo di Draghi prima, e Meloni poi, sono state fatte delle storture. Per recuperare il rapporto con le imprese, che è uno degli obiettivi principali del Movimento, vogliamo fare delle cose serie e non demagogia come chi dice che azzera le tasse o toglie le accise e poi non fa nulla di tutto questo.
Tipo?
Vanno create a livello europeo delle riserve finanziarie importanti per sviluppare una piccola, media e grande impresa che guardi al futuro e alla possibilità di creare ricchezza, benessere e occupazione. Questo lo può fare la filiera green visto che oggi lo sviluppo si crea, per esempio, nel settore della mobilità sostenibile. Serve un fondo green europeo, con risorse che l'Ue deve mettere a disposizione dei cittadini. Non può pesare sul cittadino, a livello di costi, il cambio della propria automobile o l'efficientamento della propria abitazione. I fondi ci sono e vanno messi in campo con la stessa logica del Recovery Fund.
Creando altro debito?
In questi casi non bisogna essere conoscitori di raffinati economisti per capire che c'è una grande differenza tra costi e investimenti e tra debito negativo e positivo. Se oggi l'Italia ha ancora il segno più sul Pil è perché abbiamo il Pnrr. Investire sulle imprese della filiera green è la più grande rivoluzione che abbiamo davanti.
Conte è stato tra i primi a chiedere le dimissioni del governatore della Liguria Giovanni Toti.
Io non ho voluto nemmeno un euro di finanziamento per le europee. Ma la politica ha dei costi. Questi costi non devono però compromettere mai il ruolo di regolatore e l'autonomia di chi fa politica, il cui unico intento deve essere quello di servire l'interesse pubblico. Per questo abbiamo chiesto le dimissioni di Toti. Non perché abbiamo emesso una sentenza, compito che toccherà alla magistratura, ma perché emerge un sistema di potere innegabile tra politica, portatori di interesse e affari. Il M5s, rispetto ai costi della politica, ha sempre privilegiato i cittadini restituendo nell'ultima legislatura 100 milioni mentre altri non hanno fatto nulla. Stiamo ancora aspettando che la Lega restituisca i 49 milioni presi indebitamente dallo Stato...
Condivide la battaglia di Conte contro gli altri leader candidati in Europa?
Il M5s non prende in giro i cittadini con giochetti di questo tipo. Questa storia delle candidature di esponenti che non andranno mai a occupare il ruolo per cui chiedono il voto è la prima di una serie di truffe che fa la politica agli elettori. Noi ci siamo sempre sottratti a questa logica. Non è l'unica truffa, penso ad esempio a una serie di impegni solenni presi da vari partiti. Per esempio, qualcuno diceva 'toglieremo le accise', ma nessuno lo ha fatto e nessuno si è indignato... Dicono che abbiamo una lista debole perché non ci sono i 'vip' solo perché abbiamo voluto mettere al centro i cittadini.
Con il Pd di Schlein il M5s troverà il modo di convivere?
Penso che la priorità di tutte le forze progressiste sia quella di mandare a cada la destra peggiore di sempre. Dopo queste europee bisognerà fare dei ragionamenti che saranno più facili se riusciremo a concludere questa campagna elettorale senza avvelenare ulteriormente i pozzi e se nel Pd prevarrà la capacità della segretaria di cambiare alcuni storici protagonisti del partito legati a una stagione in cui i dem sono sembrati distanti dalle parole chiavi di una forza di sinistra e più attenti alle posizioni di potere. Se il Pd farà i compiti a casa e darà dimostrazione di voler riprendere alcune sue battaglie storiche, sarà più facile organizzare e mettere in moto un'alternativa forte di governo. In caso contrario il M5s non svenderà i suoi valori.