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Pil in Lombardia: nel 2020 previsto un calo del 9,6%

Pil in Lombardia: nel 2020 previsto un calo del 9,6%

Un calo del prodotto interno lordo per il 2020 che sfiorerà il 10%. Questa la stima fatta per la Lombardia dal Centro Studi Sintesi, che prevede un calo del 9,6%. Un dato, va detto, persino migliore della precedente stima che era del meno 11%. Proiezioni elaborate e illustrate dalla Cna,  Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, durante un incontro virtuale sull'impatto della pandemia del coronavirus sulla maggior economia regionale d'Italia. L'anno prossimo il Pil lombardo dovrebbe mostrare una crescita del 6,6%, un taso consistente ma "insufficiente a far tornare la Lombardia ai livelli pre-Covid".

Analogo andamento è previsto per i consumi, visti in contrazione del 9,1% quest'anno (meglio del 9,5% delle stime precedenti) e in crescita del 5,6% l'anno prossimo (-4,1% rispetto al 2019), e per gli investimenti, attesi in calo nel 2020 del 13,6% (-15,5% la stima precedente) e in crescita dell'11% nel 2021 (-4,1% sul 2019).L'impatto della pandemia si farà sentire anche sul numero delle imprese attive: oltre 3 mila aziende, di cui quasi mille artigiane, spariranno dai registri alla fine dell'anno (-0,4% sul 2019). In calo risulteranno anche le nuove iscrizioni alla luce della contrazione del 27,5% registrata tra marzo e settembre, quando le imprese cessate sono state 161, un dato comunque stabile rispetto all'anno scorso (-0,6%). Male anche l'occupazione, scesa già dell'1,3% nel primo semestre. A tal proposito la Cna rivela il boom del ricorso alla cassa integrazione guadagni: tra marzo e settembre si è passati da 21,6 milioni di ore del 2019 a 535,8 milioni, con il picco ad aprile e un progressivo miglioramento nei mesi successivi. Miglioramento atteso anche per l'export anche se non consistente. Per il 2020 è previsto una contrazione del 13,4% (corrispondente in valore assoluto a 9,7 miliardi), a fronte del -15,3% del primo semestre.

Nel corso dell'incontro il presidente della Cna Lombardia, Daniele Parolo, ha sottolineato innanzitutto la possibilità "di un'importante emorragia di imprese iscritte ai registri" e quindi fatto presente come il nuovo lockdown rappresenti "un ulteriore schiaffo alle aziende che hanno investito sulla sicurezza e la salute di dipendenti e clienti".Parolo ha inoltre ribadito alcune proposte già inviate alle istituzioni, a partire dall'"azzeramento delle imposte nel primo trimestre" perchè "non basta rinviare o congelare", passando dalla differenziazione dei ristori sulla base della gravità delle misure di chiusura per zone, per arrivare alla necessità di ridurre la burocrazia sul fornte dell'accesso ai vari bonus varati dal Governo. Quanto ai ristori, il numero uno di Cna Lombardia ha ribadito come vadano nella "giusta direzione, ma i loro importi siano insufficienti" a sostenere le difficoltà attuali delle aziende.

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