Milano
Pinocchio/ La Milano dal cuore in mano

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C’era una volta la Milano dal cuore in mano. Ed è ancora così, per fortuna. La storia è stata pubblicata a maggio, e l’altro ieri ha avuto il suo epilogo. Mi è piaciuta davvero tanto. In pratica un avvocato di successo, Rinaldo Spataro, ha lasciato tutto il suo patrimonio, oltre 6 milioni di euro, al Comune di Milano. Spataro è morto a giugno 2014, e aveva scritto una lettera e un testamento poi ritrovato dalla segretaria. In un mondo nel quale gli eredi dei vip si ammazzano letteralmente per avere i soldi, nel quale i fratelli si disconoscono per mezzo appartamento, questa è una storia che mi fa venire il sorriso. Per tanti motivi. Anzi, per tre motivi particolari. Il primo motivo è che c’è ancora qualcuno che ci crede davvero, nella cosa pubblica. Che crede che in Comune non siano solo una manica di ladri patentati, ma dove c’è gente per bene, che eroga servizi e che si merita di poter gestire anche il risultato del lavoro di una vita. Il secondo motivo è che l’unico beneficiario, oltre al Comune, ha preso 50mila euro. Ed è un vecchio amore di gioventù, che l’avvocato Spataro evidentemente non si è mai scordato. Il terzo motivo è la frase con la quale il legale ha motivato il suo lascito: “Alla città che mi ha dato tutto”. E questo, quest’ultimo motivo, spiega ogni cosa: il vero amore di Spataro era la sua città. La città che adesso, e questa è la notizia dell’altro ieri e l’epilogo della storia, ha deciso i progetti sociali sui quali investire, e come fare ad onorare la memoria dell’avvocato. E quando li vedremo realizzati, diremo ancora di più che è un peccato che se ne sia andato. Peccato non averlo saputo prima che Spataro era così, quando era in vita. Peccato che la politica non l’abbia appassionato, o catturato. Lui sì che sarebbe stato un ottimo sindaco.