Milano
Pinocchio/Pisapia e il paradosso della continuità (senza di lui)

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C’era una volta un Paese che aveva nella “continuità” un valore. Parliamo, come al solito, di Milano. E parliamo, come spesso accade in questo periodo,di primarie del Pd. Purtroppo, mi viene da dire. E per due motivi. Il primo è che se si parla troppo di sinistra è perché la destra tace, e come ho già detto varie volte, è nella salute di maggioranza e opposizione che vive la migliore democrazia. Il secondo è che invece di parlare di metodi di selezione della classe dirigente, leggasi le primarie, bisognerebbe parlare delle problematiche della città. Ma anche questo l’abbiamo detto varie volte e purtroppo il dibattito politico si è avvitato così, questo passa il convento. C’è un concetto sul quale però mi piace riflettere, ed è quello della continuità. Pisapia dice: ci deve essere continuità con la mia giunta. Ovvero, il futuro deve essere in continuità con il presente. Sala dice: con il cambiamento si può migliorare. Sono due posizioni apparentemente inconciliabili, eppure sono talmente banali da risultare stucchevoli. Pisapia vuole la continuità. Ma l’unica continuità con una persona può garantirla quella stessa persona, e forse nemmeno sempre. Solo Pisapia può essere come Pisapia. Chiunque altro, e vivaddio che sia così, porterebbe innovazione. Sala dice: il cambiamento può essere miglioramento. E cara grazia che si parta decidendo di peggiorare. Il minimo è partire con buone intenzioni. Altrimenti povera Milano.