Milano
Prodotti congelati non segnalati: il Savini condannato per truffa
Il ristorante non indicava in maniera adeguata il congelamento dei prodotti. Che secondo i giudici era prassi e non eccezione.
Prodotti congelati non segnalati adeguatamente: il Savini condannato per truffa
Alimenti congelati serviti come freschi. Anche il ristorante Savini in Galleria incappa nello stesso errore che già toccò al bistrot torinese di Antonino Cannavacciulo. In quel caso, però, le accuse caddero immediatamente e lo chef napoletano ne uscì pulito, stavolta al Savini è arrivata una condanna definitiva per truffa emessa dalla Corte di Cassazione 6 anni dopo i controlli effettuati il 10 settembre 2012.
A farne le spese il 66enne Giuseppe Gatto, che nel 2010 ha rilevato l'attività col figlio Sebastian e all'epoca dei fatti era presidente del Consiglio d'amministrazione del Ristorante Savini srl. L'unico modo che avevano i clienti per accorgersi del fatto che il cibo servito non era fresco era leggere due note “a margine delle pagine di presentazione del locale”, in cui era scritto: “Gentile cliente, la informiamo che alcuni prodotti possono essere surgelati all’origine o congelati in loco (mediante abbattimento rapido di temperatura), rispettando le procedure di autocontrollo ai sensi del reg. CE 852/04. La invitiamo quindi a volersi rivolgere al responsabile di sala per avere tutte le informazioni relative al prodotto che desiderate”.
"Il congelamento dei prodotti era prassi e non eccezione"
Non abbastanza secondo i giudici che avevano condannato il locale in primo grado perché “l’informazione tramite il menu non era adeguata per la conformazione grafica che sfuggiva all’attenzione dell’avventore". E perché "i prezzi dei prodotti e la loro presentazione nel menu, unitamente alle caratteristiche di ristorazione d’élite dell’esercizio, erano tali da indurre l’avventore medio a ritenere che il prodotto fosse fresco”. Il tutto considerando anche il fatto che ad essere abbattuti non erano solo i prodotti destinati a essere consumati crudi, ma “buona parte dei prodotti, specie quelli ittici”. Secondo i giudici “l’uso di prodotti congelati e surgelati era la prassi e non l’eccezione, con conseguente inidoneità del menu a rappresentare il prodotto offerto”.