Ricatto a Lapo Elkann, fotografo condannato a carcere e risarcimento - Affaritaliani.it

Milano

Ricatto a Lapo Elkann, fotografo condannato a carcere e risarcimento

Il Tribunale di Milano ha condannato il fotografo Fabrizio 'Bicio' Pensa a 3 anni e otto mesi di carcere e a 4mila euro di multa per tentata estorsione ai danni di Lapo Elkann in relazione al presunto video - ricatto ai danni del nipote di Gianni Agnelli. Inoltre, i giudici hanno stabilito che Pensa dovra' versare un risarcimento di 15mila euro a Elkann a titolo di provvisionale. Spettera' poi a un giudice civile stabilire l'entita' completa del danno. Il legale di Pensa, Alberto Ramin, ha annunciato dopo la lettura del verdetto, che presentera' ricorso in appello perche' "sono convinto dell'innocenza del mio assistito". Il Tribunale ha anche sancito la confisca del video oggetto del presunto ricatto nel quale Lapo appariva seminudo e vicino a delle 'piste' di cocaina su un tavolo. Le motivazioni del verdetto saranno depositate entro 90 giorni. Il pm Giancarla Serafini aveva chiesto la condanna a 4 anni e un risarcimento a titolo di provvisionale di 100mila euro.

IL PAPA' DEL REPORTER MORTO DI INFARTO "DOPO AVER SAPUTO DEL RISARCIMENTO" -"Il papa' di Fabrizio, anziano e cardiopatico, e' morto il 5 novembre scorso. Dopo aver saputo che Elkann aveva chiesto un risarcimento a titolo di provvisionale di 100mila euro, a mio avviso molto eccessivo, gli e' venuto un infarto". Ad affermarlo e' l'avvocato Alberto Ramin dopo la lettura da parte dei giudici milanesi della sentenza che ha condannato Fabrizio 'Bicio' Pensa a 3 anni e 8 mesi di carcere e a un risarcimento a Lapo Elkann, vittima di un presunto video - ricatto al quale avrebbe partecipato anche il 'paparazzo' che fece parte della scuderia di Fabrizio Corona.

L'"AIUTO" A LAPO DEI DUE FRATELLI E IL RICATTO - Fabrizio Pensa non era presente in aula al momento della sentenza. Nei mesi scorsi erano gia' stati condannati con rito abbreviato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista e il padre Renato a pene comprese tra 2 anni e 8 mesi e 4 anni di reclusione per le accuse di estorsione e tentata estorsione in concorso ai danni del rampollo della famiglia Agnelli. Stando alle indagini del pm Giancarla Serafini, nel giugno del 2014 l'imprenditore era stato avvicinato per strada a Milano da Giovanni Bellavista che, vedendolo in stato confusionale, lo avrebbe convinto a seguirlo a casa sua. Nella appartamento, poi, i due fratelli avrebbero realizzato un video con un cellulare nel quale Lapo appariva seminudo e vicino a delle 'piste' di cocaina stese su un tavolo. Nei giorni successivi, i due fratelli avrebbero contattato l'imprenditore chiedendo un regalo, ricevendo in cambio un pallone autografato.

"ELKANN SI ERA PRESTATO ALLE TRATTATIVE" - A quel punto avrebbero iniziato a ricattarlo, minacciando di vendere il video a settimanali o di divulgarlo sul web. Incassata una prima tranche di 30 mila euro, i due, con la complicita' del paparazzo 'Bicio' Pensa, avrebbero alzato la posta fino a 300mila euro. Dopo la denuncia di Lapo sono scattati gli arresti. L'avvocato Ramin, che difende Pensa, aveva chiesto l'assoluzione "perche' il fatto non costituisce reato", sostenendo che "lui pensava di aver operato in un ambito lecito di trattative, tanto che lo stesso Elkann si era prestato in tutti i modi ad intervenire per ritirare il video, acquistandolo".








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