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Milano
Riforma della Sanità, Moratti: "Ascolteremo tutti"
Letizia Moratti

Riforma della Sanità, Moratti: "Ascolteremo tutti"

“Su proposta della Commissione Sanità abbiamo concordato di presentare delle linee di sviluppo e non un testo di legge di riforma, in modo da beneficare dell’ascolto di tutti gli stakeholders”. Così la vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti ha esordito nel suo intervento durante il convegno promosso dalla Commissione consiliare Sanità dal tema 'Modelli di governance dei servizi sanitari e socio sanitari regionali a confronto', convocato in previsione del riordino della legge regionale 23/2015. “Partiamo dal fatto che questa è una previsione della legge 23, non c’è nessuno stravolgimento, nella quale sono contenuti i percorsi che riteniamo possano essere migliorati. Sarà la prima legge che terrà conto dell’approccio One Health, il paradigma che evidenzia le relazioni tra la salute dell’uomo, quella delle altre forme di vita e dell’ambiente. È un’interconnessione virtuosa tra interventi legati all’ambiente e misure legate alla salute degli animali che portano alla salute dell’uomo”, ha continuato l’assessore al Welfare. “Nel percorso di revisione della legge si è inserito il PNRR, questa sarà la prima legge regionale che ne tiene conto di questo aiuto. Verranno rafforzate le reti territoriali e le tecnologie e la digitalizzazione a supporto della salute. Questa legge tiene conto del tema della libertà del cittadino nella scelta delle strutture e del professionista di riferimento. Tiene inoltre conto del tradizionale apporto del privato in Lombardia, che in competizione con il pubblico, ha permesso un miglioramento sistema. Andremo a individuare in maniera molto precisa come rafforzare la rete territoriale. Abbiamo previsto, in relazione alle caratteristiche della nostra regione, il rafforzamento del rapporto con le categorie produttive e con l’università e la ricerca”.

“L’emergenza sanitaria ci ha messo di fronte a criticità e punti deboli sui quali è necessario lavorare e dai quali occorre ripartire e che ci obbligano sicuramente ad alcune riflessioni sull’organizzazione dei servizi socio-sanitari territoriali”. Con queste parole è iniziato l’intervento di Alessandro Fermi, presidente del Consiglio regionale, durante il convegno promosso dalla Commissione consiliare Sanità dal tema 'Modelli di governance dei servizi sanitari e socio sanitari regionali a confronto', convocato in previsione del riordino della legge regionale 23/2015.

“Tuttavia, ritengo sbagliato che l’ultimo anno, pur se coincidente con il termine della sperimentazione della legge 23/2015, possa rappresentare il termine di paragone per costruire la nuova riforma sanitaria: la visione deve essere complessiva, deve partire dai punti di forza e debolezza del nostro sistema e, insieme a tutti gli attori coinvolti, ripartire dai territori”. Secondo Fermi, un modello di welfare mix pubblico-privato come quello lombardo, in cui il principio di sussidiarietà non è solo retorica, ma principio ispiratore e organizzatore di un diverso funzionamento delle istituzioni, ha dimostrato che chiunque può accedere alle eccellenze ospedaliere della Lombardia. “Oggi c’è una convergenza tra le forze politiche, il mondo sindacale e quello delle professioni: il punto centrale è la richiesta di rafforzare la medicina territoriale. La legge 23 infatti prevedeva il tema del ‘prendersi cura’, ma l’obiettivo non è stato raggiunto”. Secondo il presidente, compito della Regione è innanzitutto garantire prossimità e vicinanza ai cittadini che hanno esigenze in termini di salute attraverso i diversi strumenti a disposizione. “Il primo strumento è mettere in chiaro i ruoli: c’è chi lavora sul territorio e chi invece lavora in ospedale. Sono due ambiti separati, nonostante se ne occupi lo stesso ente: le Asst. Se il compito rimarrà in capo a loro, servirà un rafforzamento dei dipartimenti Cure primarie e Prevenzione

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