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Riforma Sanità, tensione nella Commissione di Regione Lombardia
Regione Lombardia

Riforma Sanità, tensione nella Commissione di Regione Lombardia

Tensione nella seduta odierna della Commissione Sanità in Regione Lombardia, nella quale era in discussione la revisione della sanità lombarda. Spiega il vicepresidente del consiglio regionale Carlo Borghetti, del Pd: “Il presidente della commissione sanità Emanuele Monti ha commesso oggi una forzatura ai limiti dell’illegittimità che non può rimanere senza conseguenze, tanto più perché in discussione c’era la revisione della sanità lombarda. Contro le previsioni del regolamento, Monti ha messo ai voti l’abbinamento dei progetti di legge precedentemente depositati, cosa che avrebbe dovuto fare all’inizio dell’iter e non ora, quando si è a un passo dalla votazione finale". "Ovviamente è seguito il voto contrario all’abbinamento da parte della maggioranza - prosegue Borghetti -. Se questo è il Consiglio regionale della regione più grande del Paese deve anche dimostrare di esserne all’altezza, quindi non può permettersi procedure non regolamentari. In qualità di vicepresidente porrò il tema in Ufficio di presidenza nella riunione di lunedì e mi attendo una decisione che ripristini le opportune condizioni di lavoro.”

"Quello andato in scena oggi non è altro che l’ennesimo tentativo della sinistra e dei 5 Stelle di buttarla in rissa quando non si hanno idee da proporre. Anche questa volta, come successo durante la pandemia sull’ospedale in Fiera e sulle vaccinazioni, e come accaduto con l’archiviazione delle accuse sul Pio Albergo Trivulzio, tutto si è schiantato contro il muro della realtà”. Questa la replica del leghista Emanuele Monti, presidente della Commissione Sanità e Politiche Sociali al Pirellone e relatore del progetto di legge n.187, a margine della seduta di Commissione durante la quale è stato votato all’unanimità il non abbinamento dei progetti di legge di 5 Stelle e Radicali a quello della maggioranza. “Quanto accaduto oggi in Commissione – spiega Emanuele Monti - voleva essere un segnale di apertura nei confronti delle opposizioni, in attuazione delle disposizioni regolamentari che permettevano un eventuale abbinamento dei progetti di legge in discussione. È evidente che non avendo idee da proporre, abbiano preferito alzare i toni senza cogliere questo ulteriore gesto di coinvolgimento di tutte le forze politiche”.

“La Lombardia è la prima regione a mettere in campo un potenziamento serio e reale della medicina territoriale come è stato riconosciuto anche oggi dal direttore di Agenas, Domenico Mantoan, intervenuto all’iniziativa della Fondazione The Bridge. Chi dice il contrario mente sapendo di mentire” continua Monti. “Per mesi abbiamo assistito ad un susseguirsi di attacchi contro il Presidente Fontana e contro Regione Lombardia. Noi abbiamo sempre risposto con i fatti, senza lasciarci influenzare dai mal di pancia di chi ha dimostrato di essere a corto di idee. Ne è la dimostrazione questo percorso legislativo: dal Partito Democratico, nonostante ne avessero tutti gli strumenti, non è arrivato alcun progetto di legge alternativo” conclude.

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