Ristoranti, in Lombardia obbligo di distanza anche tra familiari
Ristoranti e distanze di sicurezza: Regione Lombardia elimina la deroga concessa dal decreto governativo per i familiari: qui permane l'obbligo di distanza
Ristoranti, in Lombardia obbligo di distanza anche tra familiari
Ristoranti e distanze di sicurezza: Regione Lombardia elimina la deroga concessa dal decreto governativo per i familiari. Nei locali pubblici lombardi, anche chi vive sotto lo stesso tetto dovrà dunque attenersi alle disposizioni mantenendo almeno un metro di distanza, diversamente da quanto concesso sul resto del territorio nazionale. C’è un’unica eccezione, quella riservata ai minori di sei anni e alle persone autosufficienti che, invece, potranno stare sedute vicino ai propri familiari per ovvi motivi anche in Lombardia.
Commenta su Twitter il sindaco di Bergamo Giorgio Gori: "Distanza tra i clienti dei ristoranti: la Regione Lombardia modifica le linee guida del governo e fa saltare la deroga per i familiari. Cosi' due persone che dormono insieme dovranno cenare a 1 m di distanza, e se il tavolo e' largo 80cm non potranno sedersi una di fronte all'altra". "Le linee guida della Regione sono curiose. Di fatto, riprendono l'intesa governo-regioni, quindi sono la fotocopia di quello che c'e' nel dpcm, ma ci sono alcune piccole modifiche. Una di queste e' aver fatto saltare, per la distanza prescritta tra i clienti dei ristoranti, la deroga che il governo ha previsto per i familiari", ha aggiunto Gori a Circo Massimo, su Radio Capital. "Quindi due persone che dormono insieme - continua Gori - non possono stare a meno di un metro di distanza e se il tavolo e' profondo 80 cm non si possono sedere una vicino all'altra"
Fontana replica a Gori: "Gli esercenti non possono fare i poliziotti"
"Mi sembra quella del sindaco di Bergamo, Gori, una polemica tanto per andare contro la regione Lombardia". A dirlo e' il presidente lombardo, Attilio Fontana, rispondendo al sindaco bergamasco del Pd, Giorgio Gori, che aveva sottolineato come per la Regione marito e moglie in un ristorante devono cenare a un metro di distanza. "Mi sembra curiosa l'osservazione del sindaco Gori - ha detto Fontana, collegato con Storie Italiane su Raiuno - perche' a quel punto l'esercente avrebbe dovuto trasformarsi in poliziotto per accertare se due persone che entrano in un ristorante sono marito e moglie o semplici conoscenti. Per questo la regola del metro deve valere per tutti. E' una semplificazione per il gestore"
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