Milano
Sala: fusione ATM-Trenord e vera Città Metropolitana sono auspicabili
Una fusione tra Atm e Trenord "potenzialmente la auspicherei, guardando all'interesse dei cittadini", a dichiararlo è il Sindaco di Milano Beppe Sala
Sala: auspicabili una vera Città Metropolitana e la fusione tra ATM e Trenord
Una fusione tra Atm e Trenord "potenzialmente la auspicherei, guardando all'interesse dei cittadini", ma "non alle condizioni attuali", in cui la Regione Lombardia ha un potere che soverchia quello del Comune di Milano. Lo spiega il sindaco del capoluogo lombardo Giuseppe Sala, a margine di un incontro a Bruxelles con la commissaria ai Trasporti Violeta Bulc.
"E' chiaro - risponde il sindaco, che guida anche la Città Metropolitana, interrogato sulla desiderabilità di un'integrazione tra Atm e Trenord per migliorare le condizioni del trasporto tra la città e l'hinterland - che l'aumento del prezzo del biglietto si sposava con il biglietto unico integrato. Io la auspico, ma non alle condizioni attuali, in cui il potere della Regione Lombardia soverchia anche la possibilità per il sindaco di una città che fa il 10% del Pil" italiano "di aumentare di 50 centesimi il prezzo del biglietto. Se le regole del gioco sono queste, la collaborazione è un po' difficile".
"Sono preoccupato - continua Sala - che queste spinte autonomistiche che ci sono in Italia finiscano ancora per favorire le Regioni. Non solo per un problema di potere, quanto perché l'innovazione sociale e dei modi di vivere nasce dalle città, che in questo momento in Italia io vedo penalizzate. Milano è più vicina a Piacenza che non a Sondrio. Io non sono contrario rispetto all'autonomia, ma lo divento se viene favorita" la Regione Lombardia rispetto al Comune.
Rendere la Città Metropolitana di Milano una realtà amministrativa effettiva, con poteri adeguati, e magari anche con un sindaco eletto direttamente dai cittadini della metropoli e che quindi risponderebbe agli interessi di tutti i cittadini metropolitani, non solo dei milanesi, sarebbe "assolutamente auspicabile" per "il bene dei cittadini", milanesi e dell'hinterland, sottolinea poi il sindaco di Milano Giuseppe Sala. La realizzazione di una vera Città metropolitana, con un sindaco unico sul modello del Mayor di Londra, consentirebbe a Milano di fare il salto, avendo un livello amministrativo adeguato ad una delle maggiori aree urbane dell'Ue: "Se ci fosse l'elezione diretta del sindaco - risponde il primo cittadino del capoluogo lombardo - non so se oggi a regole stanti io potrei essere interessato, ma un vero sistema e una vera grande città, che farebbe passare Milano da 1,4 mln di abitanti a 3,5 mln, certamente credo che sia assolutamente auspicabile per il bene dei cittadini". "Lo dice uno - continua Sala, che è nato a Milano ma ha vissuto da ragazzo a Varedo, in Brianza - che è cresciuto in provincia e sa quanto è importante e potrebbe essere virtuosa l'unione della provincia con la città".
"Al di là del sistema elettorale - continua Sala - cui non voglio essere contrario in assoluto, è certamente auspicabile l'idea di una Città metropolitana, che non è semplicemente com'è oggi l'unione di 134 Comuni. Per mettersi d'accordo sul bloccare il traffico o meno", oggi "i tempi e le modalità sono molto complesse. E' auspicabile, ma ad oggi non si vedono segnali". "Sono critico verso questo governo - prosegue il sindaco - ma riconosco che anche i governi precedenti non hanno portato passi avanti rispetto alla logica della città metropolitana, che invece è quella che veramente conta. La cosa, bisogna essere onesti, è un pò ferma: il guaio del nostro Paese è che cambia un governo all'anno. Ciò fa sì che le riforme vere si rischia di non farle mai". "Possiamo andare avanti - prosegue - con 8mila Comuni, 80 Province, 20 Regioni, 14 Città Metropolitane? La coperta è sempre più corta e mantenere in piedi tutto questo sistema vuol dire dare a tutti di meno: non va bene. L'epoca delle riforme è ancora congelata in Italia. Ma è evidente che nei momenti difficili guardano al sindaco: possono vivere a Milano in una casa Aler, della Regione, ma se le cose non funzionano, danno la colpa al sindaco. Questa è la verità", conclude.