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Milano
Sala: "Non contesto decisione di aprire Cpr, ma ci siano tutele"

Sala: "Non contesto decisione di aprire Cpr, ma ci siano tutele"

In merito alla decisione aprire il Cpr (centro di permanenza per i rimpatri) di via Corelli a Milano, il sindaco Giuseppe Sala, ha dichiarato "Io non voglio contestare la decisione del governo e mi voglio fidare della gestione del prefetto, pero' qualcosa da puntualizzare c'e': innanzitutto Milano e' sempre stata molto attiva con i rimpatri. Dalla Prefettura, a parte quest'anno che e' stato un po' anomalo, ho sempre ricevuto dei numeri significativi. Quindi non e' vero che noi non facciamo rimpatri". "Secondo aspetto - prosegue Sala - e' che una volta che e' aperto deve funzionare in un certo modo. Quindi e' necessario che le tutele ci siano", ha aggiunto il primo cittadino, facendo sapere di aver "gia' detto al prefetto che nel momento in cui il sistema e' messo in funzione ed e' a regime vorro' visitarlo con lui per rendermi conto della situazione". 

"La regola dice che la permanenza dev'essere di massimo 90 giorni. Sono troppi oggettivamente. Se e' un centro per rimpatrio io non credo che si possa andare oltre i 30 giorni", prosegue Sala, aggiungendo: "Anche di questo parlero' con il prefetto, che pero' ha sempre avuto un atteggiamento saggio e collaborativo e non ho dubbio che anche in questo frangente continuera' a lavorare in questo modo". 

Consiglieri centrosinistra in piazza a Milano contro riapertura Cpr 

Il centrosinistra a Milano protesta contro la riapertura del Cpr, Centro di permanenza per i rimpatri, di via Corelli e per dimostrare che la decisione "e' sbagliata e ingiusta a prescindere da chi la prende e la mette in pratica" domani ha promosso un flashmob davanti alla sede del Comune, in piazza Scala. A firmare l'appello lanciato dal consigliere del Pd, Carlo Monguzzi, contro la riapertura del centro sono stati molti consiglieri comunali del centrosinistra, il presidente del Consiglio comunale, Lamberto Bertole' e l'eurodeputato del Pd ed ex assessore a Milano, Pierfrancesco Majorino. "Come ci siamo fortemente opposti al provvedimento dell'ex ministro Salvini con cui, ormai quasi 2 anni fa, veniva disposta la chiusura del Cas (Centro di Accoglienza Straordinaria) di Via Corelli, per trasformarlo in un Cpr (Centro di Permanenza per i Rimpatri), cosi' oggi censuriamo nella maniera piu' ferma possibile la decisione dell'attuale Governo di permettere che riapra", si legge nell'appello che preannuncia anche la manifestazione di domani. "E' grave - si legge - che il Governo non senta la necessita' di impedire che entri in funzione un carcere amministrativo, perche' questo nei fatti e' un Cpr, in cui persone che non hanno commesso reati possano rimanervi detenute per un periodo lungo fino a 6 mesi. E tutto cio' anche in contrasto con un Ordine del Giorno approvato dal Consiglio comunale di Milano gia' il 12 novembre 2018, con cui si chiedeva al Governo (all'epoca a guida Lega-M5S) di mantenere il centro di Via Corelli come Cas o di trasformarlo in un luogo per accogliere persone in emergenza abitativa". "Milano, che in questi anni e' stata un modello nell'accoglienza di decine di migliaia di persone in fuga dalla guerra e dalla fame, non rimarra' in silenzio", conclude l'appello.

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