Milano
Saldi, calo in Lombardia. I commercianti si lamentano

La classica calza piena di dolci rimane il regalo piu' diffuso per l'Epifania 2016, ma la concomitanza con i saldi spinge l'acquisto di doni alternativi: comunque la spesa media sara' "di 64 euro a testa, in leggero calo rispetto all'Epifania 2015". E' quanto emerge dal sondaggio Confesercenti-SWG sui consumi degli italiani in occasione del sei gennaio. Insomma, si legge in una nota "Epifania 2016 nel segno della tradizione".
"Anche quest'anno, in occasione della Befana, piu' di un italiano su tre (il 36%) regalera' a figli e nipoti la tipica calza piena di dolci. Una quota quattro volte superiore a quella di coloro che sceglieranno di regalare ai piu' piccoli un giocattolo (9%). La spesa media prevista per le celebrazioni della ricorrenza quest'anno e' di 64 euro a testa, in leggero calo rispetto all'Epifania 2015.
Se la calza rimane un cult, si registra comunque un aumento di chi utilizzera' la scusa dell'Epifania per fare regali diversi dai soliti dolci e giocattoli. Quest'anno a mettere sotto il caminetto doni alternativi sara' il 12% degli italiani (erano il 10% lo scorso anno) probabilmente approfittando della concomitanza con l'inizio del periodo dei saldi invernali, che offre importanti occasioni di risparmio. Scende, invece, al 29% (era il 34% nel 2014) il segmento di intervistati che ammette di non fare proprio regali per questo appuntamento festivo, mentre salgono, dal 12% dello scorso anno al 14% del 2015 gli italiani che affermano di non avere figli o nipoti a cui dedicare le proprie attenzioni".
Tra le regioni con davanti il segno meno c'è anche la Lombardia, e i commercianti si lamentano. “Molta gente in giro – spiega il presidente di Ascobaires Gabriel Meghnagi – ma tutti al cinema, nei bar e a guardare le vetrine. Affari pochi. Peccato perché nella seconda metà del 2015, a ottobre con Expo e poi a dicembre con un buon più 5 per cento, le cose sono andate davvero bene. Purtroppo se confrontiamo le date dal 2 al 6 gennaio del 2015 con quest’anno il segno meno arriva al 10 per cento. Il problema della data di partenza è importante anche perché la grande distribuzione è partita coi pre saldi e le offerte speciali il 3 e il 4 gennaio. Per non parlare delle fidelity card ai clienti con sconti di tutto rispetto, fino al 40 per cento. Se poi arriva una multa da 1032 euro il grande magazzino di certo non s’impressiona, mentre per il negozio è un colpo duro. Mi auguro – conclude Meghnagi – che l’anno prossimo si rifletta su una data di avvio dei saldi che accontenti tutti”.