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San Siro, si va verso un nuovo vincolo. Ma un comma “salva” Milan e Inter
San Siro: i nuovi rendering

San Siro, si va verso un nuovo vincolo. Ma un comma “salva” Milan e Inter

di Francesco Floris

Un nuovo capitolo entra nel romanzo sul futuro dello stadio Meazza. La volontà di Milan, Inter e Comune di Milano di realizzare un nuovo impianto sportivo nel quartiere San Siro all'interno di un maxi progetto immobiliare – anche se non c'è ancora un accordo definitivo sulle volumetrie fra club e amministrazione – ora deve fare i conti con i Comitati tecnico scientifici del Ministero dei Beni culturali. Come scrive Maurizio Giannattasio sul Corriere della Sera, l'associazione “Gruppo Verde San Siro” che si oppone al progetto porta a casa una bocciatura e una promozione. “La bocciatura riguarda il rigetto da parte del Comitato – scrive il giornalista di via Solferino – del vincolo monumentale sul Meazza già rigettato dalla Sovrintendenza”. “La promozione riguarda invece la richiesta di mettere un vincolo storico relazionale sullo stadio, ossia quella tutela che riguarda 'cose immobili o mobili, a chiunque appartenenti, che rivestono un interesse particolarmente importante a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte, della scienza, della tecnica, dell'industria e della cultura in genere, ovvero quali testimonianze dell'identità e della storia delle istituzioni pubbliche, collettive o religiose”. Il Meazza potrebbe rientrare nella definizione e di certo partirà l'iter per il vincolo storico relazionale. Una tutela a vari gradi di interpretazione e che secondo i promotori del “Gruppo Verde San Siro” metterebbe in seria crisi i progetti di club e Comune di Milano finendo per bloccare la realizzazione del nuovo impianto

Ma nerazzurri, rossoneri e amministrazione meneghina hanno un asso nella manica. Un'altra norma ancora, modificata di recente. Sono i due nuovi commi aggiunti alla legge 96 del giugno 2017 recante “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo”. Agli articoli sugli “Investimenti per eventi sportivi” sono stati aggiunti i commi 1-bis e 1-ter. Il primo prevede che chi sta realizzando interventi di ammodernamento degli impianti con più di 5mila posti e destinati al professionismo può agire in deroga a una serie di disposizioni del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio e alle “eventuali dichiarazioni di interesse culturale o pubblico già adottate”. In particolare se lo fa per garantire l'adeguamento a standard internazionali, funzionalità, salute e incolumità pubbliche. Deve solo rispettare “gli elementi strutturali di cui sia strettamente necessaria ai fini testimoniali la conservazione o la riproduzione anche in forme e dimensioni diverse da quelle originarie”. Elementi strutturali che vengono identificati dal Ministero stesso.

Ma più importante ancora per i piani di Milan e Inter diventa il comma 1-ter. Perché, proprio per prendere la decisione precedente, il Ministero dei Beni culturali deve tener conto “che l’esigenza di preservare il valore testimoniale dell’impianto è recessiva rispetto all’esigenza di garantire la funzionalità dell’impianto medesimo ai fini della sicurezza, della salute e della incolumità pubbliche, nonché dell’adeguamento agli standard internazionali e della sostenibilità economico – finanziaria dell’impianto". Proprio la sostenibilità economico-finanziaria può diventare l'occasione per Milan e Inter per portare a casa una vittoria su tutta la linea. Già durante le trattative con il Comune per il nuovo maxi progetto immobiliare su San Siro hanno puntato su questo tema.

Oltre alla guerra dei cavilli fra club, politica e comitati cittadini e la complicata burocrazia connessa, resta da capire come il progetto per il nuovo stadio di Milano entrerà nella campagna elettorale per le comunali 2021. Secondo rumors raccolti da Affaritaliani.it Milano sarà il prossimo consiglio comunale, l'estate prossima e dopo le elezioni, a doversi pronunciare. Con maggioranze magari analoghe e magari no, e con lo stesso sindaco (se decidesse di ricandidarsi e fosse confermato Beppe Sala) o magari no. La partita si gioca sulle volumetrie. L'indice di edificabilità deve passare da 0,67 mq/mq – come vogliono le squadre – a 0,51, come ha indicato il “parlamentino” milanese mediando fra i desiderata dei club e il Piano di governo del territorio approvato un anno fa che stabilisce indici di edificabilità a 0,35 per frenare il consumo di suolo. Sembrano dettagli ma non lo sono. Anche la variazione di uno 0,1 dell'indice stravolge completamente i progetti iniziali delle squadre presentati l'estate 2019 a stampa e cittadinanza.

 

Francesco Floris/Fabio Massa

frafloris89@gmail.com  fabio.massa@affaritaliani.it

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