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Milano
Sanità, Sala: coinvolgere più i sindaci. Presentare proposta per Lombardia
Beppe Sala

Sanità, Sala: coinvolgere più i sindaci. Presentare proposta per Lombardia

"Entro luglio" bisogna "tirare fuori una proposta del Pd e del centrosinistra" sulla sanita' lombarda". A dirlo e' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, collegato in video con l'evento 'Lombardia: un'altra sanita' per vivere sicuri', organizzato dal Pd lombardo. "Bisogna partire - aggiunge Sala - da due cose. Il primo punto e' il ruolo dei sindaci. Il punto e' si vuole che i sindaci siano parte attiva delle politiche sanitarie, non mi sento di continuare a giocare un ruolo cosi' ambiguo, e' una decisione che va presa". Il secondo punto "e' passare dalla contestazione dei danni provocati dalla legge 23 (la legge sulla sanita' regionale, ndr) e della perdita dei presidi territoriali, a una serie di proposte. Le idee ce le abbiamo, io ci sono, voglio essere parte attiva. Mettiamo a sistema tutto quello di cui abbiamo discusso, io ci sono, ma prendiamoci non piu' di luglio". 

 Nel corso del suo intervento Sala ha spiegato sul ruolo dei sindaci in merito alla sanità: "A parte questa cosa bizzarra che sono responsabili della salute pubblica senza averne una leva, ma nei mesi critici di lockdown Fontana ci ha convocato e ci chiesto una mano quando era necessario scrivere lettere insieme al ministero; quando ci siamo messi a discutere e obiettare, quel tavolo e' evaporato". "Una decisione importantissima da prendere - ha detto il sindaco - e' se si vuole che i sindaci facciano parte di un team sanitario con cui confrontarsi."

Pd, in Lombardia serve cambiamento radicale sanita' 

"Il modello di sanita' lombardo voluto da Maroni e promosso da Fontana ha fallito. Messo alla prova dalla violenza della pandemia di Covid19 non ha retto: la gestione degli ospedali confusa, il fallimento della medicina territoriale, la mancanza di dispositivi di protezione individuale per medici e infermieri, le drammatiche scelte sulle RSA, il flop dell'ospedale in Fiera a Milano. Per questo serve un cambiamento radicale, a partire dalla Legge 23", che regola il sistema socio-sanitario lombardo. Questa la posizione espressa dal Pd della Lombardia, che questo pomeriggio ha organizzato l'evento "Lombardia: un'altra sanita' per vivere sicuri", a cui hanno partecipato il segretario del Pd Nicola Zingaretti, quello del partito lombardo Vinicio Peluffo, l'ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, i consiglieri regionali Fabio Pizzul e Gianantonio Girelli, oltre a Walter Ricciardi, Giuseppe Remuzzi, Roberta Siliquini e Giuseppe Ippolito. 

"Il servizio sanitario lombardo, cosi' come plasmato dal centrodestra, non ha retto all'impatto della pandemia. Entro la fine di quest'anno - ha spiegato Vinicio Peluffo - andra' in scadenza la sperimentazione del modello di sanita', voluto dalla Giunta Maroni e proseguita dalla Giunta attuale. Vogliamo costruire un progetto alternativo. Siamo convinti che una grande opportunita' derivi dalla linea di credito, senza condizionalita' e con tassi prossimi allo 0, offerta dal meccanismo europeo di stabilita'. Secondo le prime proiezioni una cifra intorno ai 6 miliardi di euro potrebbe essere a disposizione della Lombardia. Diciamo al presidente Fontana che sono risorse importanti a cui dire si' senza tentennamenti, sapendo che non possono andare a finanziare cio' che non ha funzionato". Da parte sua, Fabio Pizzul ha sottolineato: "L'epidemia ci ha costretto ad aprire gli occhi anche in Lombardia: la sanita' puo' funzionare solo se mette al centro le persone che curano e che devono essere curate. Non possiamo piu' permetterci di considerare gli ospedali solo delle aziende che hanno poco a che fare con i territori che le circondano. La sanita' non e' solo business e mercato e non si puo' reggere solo su una competizione tra pubblico e privato: serve una nuova programmazione che parta dalla prevenzione, sviluppi la ricerca e consideri la medicina di base, vicina ai cittadini, come lo snodo fondamentale del sistema e non un semplice presidio burocratico".

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