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Sant Ambroeus, da Milano agli Stati Uniti (e ritorno): la riapertura
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Sant Ambroeus: da Milano agli Stati Uniti (e ritorno): la riapertura

Riapre in grande stile un luogo che nel ventesimo secolo è stato icona di gusto e di stile a Milano: il locale Sant Ambroeus. Sempre in quel corso Matteotti dove tutto iniziò nel 1936.

Nel mezzo una lunga storia: dagli esordi con i classici prodotti di confetteria e pasticceria legati alla tradizione ambrosiana all'elezione come luogo di culto della nobiltà e della borghesia dell'epoca, il "dolce salotto di Milano". La storia del Sant Ambroeus diventa internazionale negli anni Ottanta quando la nuova proprietà, la famiglia Pauli, esporta il brand negli Stati Uniti, cedendo al contempo lo storico locale milanese alla famiglia Festorazzi. Ma il progetto per tornare nel capoluogo milanese c'è da ormai quasi due decenni. Ed ora, come riporta AD, si concretizza questo autunno nella gestione di SA Hospitality Group.

Guarducci: "Portiamo a Milano quanto raccolto negli Stati Uniti"

"Portiamo con noi a Milano quanto raccolto durante anni di duro lavoro nel settore hospitality negli Stati Uniti. Sono venuto a Milano per seguire i lavori e assicurarmi che l’apertura rimanesse fedele al DNA che dal 1936 contraddistingue il brand", spiega Gherardo Guarducci, Founder ed Executive Chairman del gruppo.

Sant Ambroeus: il designi di Fabrizio Casiraghi e cucina affidata a Iacopo Falai

Il design del nuovo ristorante e del locale è a cura di Fabrizio Casiraghi: "La mia idea non era di restaurare completamente gli spazi, ma piuttosto concentrarmi su come metterne in luce il carattere istituzionale, la sensazione che il ristorante abbia sempre fatto parte dell’edificio, utilizzando materiali nobili come legno, pietra e mosaico. Volevo renderlo più moderno mantenendo la sobria eleganza delle forme e dei materiali" Ed ancora: "Ho utilizzato legni verniciati, mosaici a pavimento, colori bianco/crema che si ritrovano in molti interni di design milanese, linee rette che lo rendono un luogo senza tempo. Abbiamo quindi applicato questi codici che fanno parte anche del mio patrimonio personale, che ritroviamo ad esempio nella famosa Villa Necchi". Il risultato? Un ambiente senza tempo, chic, confortevole, moderno.

Ristorante affidato a Iacopo Falai per celebrare la tradizione meneghina, ma con quel tocco internazionale entrato nel Dna del Sant Ambroeus negli Stati Uniti:  cotoletta alla milanese e spaghetti al pomodoro,  linguine al prezzemolo e lobster roll. Ma anche le colazioni ed il lunch con hambuger.

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