Milano
Scala: prove accorpate e niente pause per "salvare" la Prima

Cambieranno i protocolli interni del Teatro alla Scala di Milano per contrastare la diffusione del Covid
Scala: prove accorpate e niente pause per "salvare" la Prima
Cambieranno i protocolli interni del Teatro alla Scala di Milano, per contrastare la diffusione del Covid, dopo che 27 tra orchestrali e coristi sono risultati positivi (anche se asintomatici, tranne che in due casi) al coronavirus. Il tentativo congiunto di personale e direzione e' quello di "salvare" la Prima di Sant'Ambrogio, quando andra' in scena la Lucia di Lammermoor di Donizetti.
Secondo quanto apprende l'AGI, si sono tenute nelle scorse ore diverse interlocuzioni per cercare di riprendere le prove a partire da lunedi', quando finira' la quarantena imposta ieri dalle autorita' sanitarie. L'idea e' di limitare per tutti il tempo di permanenza all'interno del Teatro e minimizzare gli spostamenti dei lavoratori: si cerchera' quindi di 'comprimere' le giornate di lavoro, ad esempio accorpando due turni di prove. Saranno inoltre eliminate le pause e sara' impedito di sostare nei camerini.
Un tentativo che servira' a rimodulare le scadenze a partire dall'11 novembre, data fissata per l'inizio ufficiale delle prove per il 7 dicembre. Tutto questo, in attesa di capire i risultati delle misure restrittive e il termine dell'ordinanza regionale, che prevede la chiusura dei teatri, e scade il 24 novembre: solo allora si potra' decidere se al tanto atteso appuntamento operistico pre-natalizio sara' possibile avere una quota di pubblico dal vivo, o se anche i melomani saranno costretti ad accontentarsi dello spettacolo in Tv.