Milano
Scala, undici minuti di applausi per la "Prima". Renzi: "Non chiudiamoci in casa"

Trionfa la Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi, che ha inaugurato la stagione del Teatro alla Scala di Milano, diretta da Riccardo Chailly per la regia di Patrice Caurier e Moshe Leiser. Il pubblico scaligero ha manifestato il suo apprezzamento con 11 minuti di applausi e una pioggia di rose sul palco, per il cast stellare in cui spiccavano il soprano Anna Netrebko (Giovanna), il tenore Francesco Meli (Carlo VII), Devid Cecconi (Giacomo) il coro e l'orchestra del teatro diretta magistralmente da Chailly che ha fatto rivivere il Verdi giovanile.
RENZI: "GRANDE MESSAGGIO AL MONDO" - Da Milano, e da una Scala blindata come non mai, dove sono comparsi i metal detector a scandagliare le borsette delle signore, arriva chiaro e forte il messaggio del presidente del consiglio Matteo Renzi, che ha assistito al suo primo Sant'Ambrogio in teatro, insieme alla moglie Agnese. "Questo e' un giorno di festa e il messaggio che voglio dare agli italiani, oggi, domani e per il Giubileo, e' quello del coraggio. Non ci faremo rinchiudere in casa. Viviamo una stagione difficile - ha ammesso - non dobbiamo sottovalutare niente" ma questo non ci deve far cambiare le nostre abitudini. "Sarebbe la risposta piu' sbagliata a cio' che sta avvenendo". Per Renzi "la cultura da questo punto di vista e' un elemento di forza possente, dai piccoli teatri di periferia fino alla Scala". Per il premier la cultura ha un ruolo importante e in particolare una serata come questa che ha un rilievo internazionale. "La Prima della Scala e' un grande messaggio culturale al mondo" ha detto Renzi, aggiungendo "Noi siamo convinti che l'Italia debba e possa far sentire la propria voce sul piano dell'identita' dei valori e della cultura". Proprio per questo il premier ha considerato "irrinunciabile essere qui stasera".
PATTI SMITH ROCK TRA I BANCHIERI - Presenti anche i ministri Franceschini, Martina e Delrio. E nel palco Reale, anche l'ambasciatrice di Francia Cartherine Colonna. Meno istituzioni del solito, una Prima piu' sobria, con qualche vip e banchiere in meno, ma in compenso una new entry come la regina del rock Patti Smith nel tempio della lirica. Fedele al suo stile, anfibi ai piedi, lunghi capelli grigi e il viso senza ombra di trucco. Tutti sono rimasti affascinati dall'opera verdiana che mancava alla Scala da 150 anni e dalla regia innovativa firmata da Leiser e Courier. La loro Giovanna d'Arco e' rappresentata in tutto il suo tormento, attraverso video di corpi che si intrecciano, ombre che si rincorrono. Una versione onirica in cui tutto si svolge nella stanza e nei sogni di una febbricitante Giovanna.
I REGISTI: "UN'EROINA CHE SE MALE INTERPRETATA PUO' ESSERE PERICOLOSA - Un successo la Giovanna d'Arco di Verdi che questa sera ha inaugurato la stagione del teatro alla Scala, con la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier. I due registi si sono detti giustamente "felici" per l'apprezzamento del pubblico scaligero per la loro versione dell'opera verdiana. Una storia, quella dell'eroina-guerriera che si batte per i propri ideali e per difendere la patria che pero' puo' essere incompresa da alcuni. "Attenzione perche' questa icona, se male interpretata puo' essere pericolosa" ha commentato Moshe Leiser al termine dell'opera. "La Giovanna d'Arco in Francia - ha spiegato - e' il simbolo del fronte nazionale che ieri ha vinto. E' impossibile metterla in scena e pensare che i suoi siano valori positivi. Sono valori sbagliati". Le guerre portano milioni di morti. "La nostra Giovanna d'Arco - spiegano i due registi - l'abbiamo fatta con amore, sincerita' e rispetto per Verdi. E se il pubblico ha trovato la regia interessante siamo felici". "L'opera - ha aggiunto Mosher - e' uno specchio sulla verita' umana, con una donna in conflitto" tra i suoi ideali patriottici e l'amore che la manda in crisi. Detto questo "Spero che lo spettacolo abbia piu' attenzione dei diamanti" ha concluso Leiser. "E' il mio primo sette dicembre ed e' straordinario. E' bellissimo che ci sia un evento a cui vengono tutti per far festa all'opera".
L'INCONTRO TRA PREMIER E MAESTRANZE - "Ho incontrato il maestro e le maestranze. E ho fatto i complimenti per la straordinaria esecuzione". Cosi' il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che alla fine del primo atto della 'Giovanna d'Arco' di Verdi che questa sera inaugura la stagione, e' andato a salutare il direttore Riccardo Chailly al suo primo Sant'Ambrogio da direttore principale. Anche per Renzi, si tratta della prima volta all'inaugurazione della Scala, da premier. L'opera di Verdi che mancava alla Scala da 150 anni sta riscuotendo il favore del pubblico, cosi' come quello del premier: "Mi e' piaciuta molto".
PISAPIA: "MILANO HA SUPERATO LA PAURA", MARONI: "GIOVANNA, METAFORA MOLTO ATTUALE" - Milano "e' una citta' straordinaria, che ha superato la paura": lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuliano Pisapia, al termine dell'opera che ha inaugurato la stagione del teatro alla Scala. "Credo che il sindaco di Milano e presidente della Scala - ha sottolineato - non possa che essere orgoglioso di una grande citta', che risponde al terrore e al terrorismo con la cultura". Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, promuove 'Giovanna d'Arco', l'opera che ha inaugurato la stagione del teatro alla Scala di Milano. "Mi e' piaciuta moltissimo, dal punto di vista musicale e' bellissima ed anche un po' una metafora molto attuale nei contenuti", ha detto al termine della serata. "Musicalmente eccezionale - ha aggiunto - e anche la scenografia era molto bella: semplice ma suggestiva".