Milano
Sci, stop all'apertura degli impianti: "Inaccettabile. Danno economico doppio"

Fontana: "Colpo gravissimo a un settore che faticosamente ha riavviato la propria macchina organizzativa"
Sci, Fontana: assurdo apprendere notizia da agenzie stampa, rivedere il sistema
"Trovo assurdo apprendere dalle agenzie di stampa la decisione del ministro della Salute di non riaprire gli impianti sciistici a poche ore dalla scadenza dei divieti fin qui in essere, sapendo che il Cts aveva a disposizione i dati da martedì, salvo poi riunirsi solo sabato. Una decisione dell’ultimo secondo che dà un'ulteriore colpo gravissimo a un settore che faticosamente ha riavviato la propria macchina organizzativa. Ancora una volta si dimostra che il sistema delle decisioni di ‘settimana in settimana’ è devastante sia per gli operatori, sia per i cittadini. Solo sette giorni fa lo stesso Cts nazionale aveva dato il via libera a un regolamento molto severo per poter riaprire. Su quella base avevamo consentito la riapertura", così il governatore lombardo, Attilio Fontana, commentando la decisione del Cts di rimandare l'apertura degli impianti sciistici perché non ci sarebbero le considizioni per riaprire visto che i dati sul covid non sono rassicuranti. Per questo motivo il ministro Speranza ha comunicato nel pomeriggio di ieri lo stop alla riapertura degli impianti creando non pochi malumori anche per il brevissimo preavviso con cui la comunicazione è avvenuta.
“Non si può dalla sera alla mattina dire a chi si è rifornito, a chi si è organizzato, a chi ha formalizzato contratti stagionali che non può lavorare. Ci vuole buon senso e avere buon senso è conoscere il mondo del ‘lavoro’. Così il danno economico è doppio: con sole 12 ore di anticipo è stata cancellata una programmazione di settimane. È davvero inaccettabile il fatto che qualcuno non se ne renda conto”, ha commentato a sua volta l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi.
Mentre per Confcommercio, si tratta di un annuncio "sconcertante" che mette seriamente a rischio il settore sciistico. “Siamo alle solite - scrive in una nota Confcommercio Lombardia - è un modo di procedere che ci lascia francamente sconcertati”. “Non è possibile che la comunicazione arrivi a poche ore da quella che doveva essere la riapertura” spiega Confcommercio Lombardia “Il danno sarà enorme: alberghi, negozi, ristoranti, centinaia di imprese avevano pianificato la ripartenza richiamando dipendenti, si erano rifornite, avevano accettato prenotazioni”. “Gli imprenditori meritano rispetto. Questa mossa dell’ultimo minuto rischia di essere il colpo finale anche per chi, a fatica, era riuscito a restare in piedi dopo mesi di chiusura” aggiunge Confcommercio Lombardia. “La stagione, mai di fatto partita, è praticamente finita: la situazione è estremamente grave per il comparto della montagna si rischia davvero il punto di non ritorno”. “Le imprese dovranno essere risarcite velocemente, ma il caos generato dall’ennesimo annuncio tardivo avrà un impatto non meno grave della stessa chiusura”.
Ricciardi, 'Sappiamo da ottobre che impianti sci non possono riaprire"
Sulla questione Walter Ricciardi, consigliere del ministro Roberto Speranza, intervenendo a Che tempo che fa ha spiegato: ''Sin dalla prima fase, ho consigliato di essere sempre molto sinceri. I Dpcm si susseguivano di 15 in giorni in 15 giorni, quando noi sappiamo che la pandemia è un evento che dura mesi e in certi casi anni. Bisogna essere sinceri con la popolazione e dire che la situazione non potrà migliorare dopo 15 giorni. Queste cose le dico da ottobre ed è da ottobre che sappiamo che gli impianti sciistici non possono essere aperti". "Infatti, il Paese che ha fatto entrare la variante inglese in Europa è la Svizzera, la catena contagionistica è stata ricostruita: gli inglesi sono andati a sciare in Svizzera, dove hanno tenuto aperti gli impianti sciistici, e una maestra è tornata a scuola e ha infettato tutti i suoi allievi. Da lì poi si è sparsa nel resto d'Europa. Sono cose che noi sappiamo - ha sottolineato- e diciamo, ma che la politica è restia a dire completamente. La verità è che dobbiamo lottare e, se lottiamo con ragionevolezza e concordia, torniamo alla normalità".