Silvio Novembre, cordoglio per la scomparsa del braccio destro di Ambrosoli - Affaritaliani.it

Milano

Silvio Novembre, cordoglio per la scomparsa del braccio destro di Ambrosoli

Novembre fu stretto collaboratore di Giorgio Ambrosoli. GDF: "un uomo dalla grande statura morale e istituzionale"

Silvio Novembre, cordoglio per la scomparsa del braccio destro di Ambrosoli

Si sono svolti ieri mattina nella Chiesa del Preziosissimo sangue di Milano, alla presenza del comandante generale della Guardia di finanza Giuseppe Zafarana, i funerali di Silvio Novembre, sottotenente in congedo, scomparso a 85 anni nella notte tra venerdì e sabato. Novembre fu stretto collaboratore di Giorgio Ambrosoli, il commissario incaricato della liquidazione della Banca Privata Italiana di Michele Sindona e ucciso l'11 luglio 1979. Novembre, come evidenzia in una nota la Guardia di finanza, è ricordato "come un uomo dalla grande statura morale e istituzionale". Anche negli anni successivi all'assassinio di Ambrosoli, "non si arrestò la volontà da parte sua di continuare a lottare per l'affermazione dei valori in cui credeva: la fedeltà verso le istituzioni e l'osservanza diuturna del giuramento prestato alla Repubblica Italiana. Il suo impegno per l'affermazione della cultura del rispetto delle regole e della ricerca della verità è proseguito attraverso numerosi e assidui incontri con gli studenti presso diversi istituti scolastici di Milano e presso i reparti di istruzione della Guardia di finanza".

Esattamente cinque anni fa, il 30 settembre 2014, il comandante generale Zafarana, all'epoca comandante dell'Accademia del corpo, ospitò Novembre presso l'Accademia per tenere una conferenza sulla cultura della legalità diretta a tutti gli allievi ufficiali frequentatori del corso. Il collaboratore di Ambrosoli, ricordano ancora gli ex colleghi, "amava ricordare i tempi del suo ingresso in Guardia di finanza, presso la Scuola alpina di Predazzo, Trento, ricordando sempre ai giovani finanzieri dei giorni d'oggi l'importanza della militarità, dell'indossare la divisa e dell'aver prestato giuramento alla Repubblica Italiana". Il comandante generale Zafarana ha preso la parola al termine delle esequie, manifestando il cordoglio e la commozione personale e di tutta la famiglia delle Fiamme gialle, sottolineando come la figura di Novembre abbia incarnato gli ideali e i valori etici che sono le fondamenta del giuramento di fedeltà che ogni finanziere presta, "ponendo al centro l'essere anziché l'avere, per il perseguimento di una missione nobile, umile e silenziosa, ben lontana dalla ricerca del successo personale".

 








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