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Smart working o lavoro da casa: le risposte della Cgil

Smart working o lavoro da casa: le risposte della Cgil

IMPRESE-LAVORO.COM - Milano – Domani, in diretta Facebook, convegno su “smart working o lavoro da casa”, a cura della Filcams Cgil e della Camera del Lavoro di Milano. Sulle proposte della Cgil, il segretario della Camera del Lavoro Massimo Bonini spiega: “Una nuova discussione sullo smart working questa volta da un punto di vista diverso. Quello fatto in emergenza non è smart working.  Il ruolo della contrattazione tra le parti deve essere ripristinato. Non è lo smart working, quello vero, a creare disoccupazione. Prima era governato da una legge e dal ruolo delle parti sociali. Oggi sono due i fattori che preoccupano. L’emergenza ha fatto in modo che le aziende possano comandare il lavoro da casa senza accordo tra le parti (e qui è evidente il “liberi tutti”) ma soprattutto l’incapacità delle imprese di innovare e di stare in un sistema città che guardi ad un futuro sostenibile. E se invece di questo lavoro da casa pensassimo a luoghi intermedi per tenere le persone vicino alle proprie residenze?  Meno mobilità, magari più sostenibile, conciliazione tempi vita e lavoro garantiti con meno spostamenti, socialità tra individui intatta. Magari arricchita perchè ci si parla anche se si lavora con aziende diverse. Si garantirebbero ancora servizi di ristorazione, pulizia e vigilanza.  Ma la pigrizia delle imprese e la sola ricerca di minori costi rischia di generare mostri. Invece di chiedere sempre e solo soldi a fondo perduto si mettano a studiare e si ricordino che stanno in una comunità.  Non l’abbandonino”, conclude il sindacalista.

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