Milano

Stadio, Bussolati (Pd): “Scongiurato San Donato, un passo avanti per Milano”

di Stefano Marrone

Pietro Bussolati, Consigliere Regionale del Pd, sulla querelle stadio: “Sala ha fatto il possibile. Le Olimpiadi? Ci sono ritardi preoccupanti ma saranno un successo”. L’intervista

Stadio, Bussolati (Pd): “Scongiurato San Donato, un passo avanti per Milano”

“Un’ipotesi positiva, che scongiura lo scenario peggiore”. Pietro Bussolati, Consigliere Regionale del Partito Democratico in Lombardia, vede un passo avanti nei recenti sviluppi della vicenda dello stadio di San Siro. “San Donato era infattibile a livello infrastrutturale”. Bussolati giudica positivamente l’operato del sindaco Sala sullo stadio, e guarda con un misto di ottimismo e preoccupazione alle Olimpiadi invernali del 2026. L’intervista. 

Consigliere Bussolati, come commenta i recenti sviluppi su San Siro?

Il mio punto di vista per l’analisi della vicenda è sempre stato quello della fattibilità. Sotto questo aspetto, i recenti avvenimenti mostrano un grande passo avanti rispetto all’ipotesi, del tutto impercorribile, di uno stadio a San Donato. Una soluzione che a livello di carichi delle infrastrutture non aveva né capo né coda va fortunatamente in cantina. È decisamente meglio andare verso il nuovo scenario. 

Lo scenario di due impianti ravvicinati sul piazzale di San Siro è percorribile?

Per comprenderlo bisognerà vedere nel dettaglio le carte. Una soluzione che ruoti intorno al quartiere di San Siro pare decisamente più ragionevole di quelle discusse in precedenza. Una soluzione con due impianti ravvicinati non è folle, è stata già percorsa ad altre latitudini. Fermo restando che al momento si discute di fare uno stadio nuovo per il calcio e la rifunzionalizzazione del Meazza, che potrebbe venire destinato a eventi e concerti. Su un piazzale già attrezzato come quello di San Siro sembra uno scenario sostenibile.

Il centrodestra parla di un “commissariamento” della giunta Sala su San Siro…

Il sindaco Sala ha fatto di tutto per mantenere in piedi San Siro, una soluzione chiesta a più voci dai cittadini, associazioni e dal centrodestra stesso. Così la giunta ha provato a battere tutte le strade possibili per tutelare un patrimonio importante come quello dello stadio. Fossi nell’opposizione, proverei a occuparmi dell’interesse pubblico della nuova soluzione, su come destinare risorse economiche al quartiere, sulla viabilità. Ma capisco che siano questioni complesse, in un dossier su cui il centrodestra non ha mai espresso una posizione chiara. 

Il giudizio sul sindaco Sala resta dunque positivo?

Il continuo sviluppo della città a livello di infrastrutture è innegabile. Penso alle nuove linee della metro, passando per gli scali ferroviari, fino ai nuovi quartieri in rampa di lancia. Oltre ai risultati, però, le infrastrutture devono avere una ricaduta positiva per la città. Su Milano ha inciso pesantemente, anche a livello economico, la pandemia. La città deve riuscire a preservare i suoi spazi pubblici con interventi che abbiano ricadute positive sulle grandi questioni aperte del vivere a Milano: l'abitare, i salari, la sicurezza.  

Tra le grandi opera che potranno portare benefici potrebbe esserci l’Olimpiade invernale. A che punto è l’organizzazione?

Arriveremo pronti, anche se alcune opere su scala regionale destano preoccupazioni. Penso alla Linea Tirano e ai collegamenti ferroviari che procedono a rilento. Da un punto di vista attrattivo, invece, le Olimpiadi invernali saranno un grande successo. Un’occasione per ridare il senso di grandeur a Milano, a patto però che il grande evento sia in grado di fornire risposte aperte e soluzioni ai grandi temi aperti dell'abitare in città. Le Olimpiadi saranno una medaglia se Milano saprà andare oltre l'evento sportivo, per per destinare risorse economiche per il pubblico, dando risposte ai problemi che sono sorti in modo più forte: come la casa o il sostegno alla fasce più fragili.







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