Milano
Tangenti, il dipendente arrestato: "Io qui faccio quel c... che voglio"

«Io sono in una posizione che faccio quello che c...o mi pare e piace. Posso pure timbrare la mattina e torno la sera! E nessuno mi dice niente!»: è questa una delle tante telefonate intercettate dagli inquirenti in cui è è lo stesso Giuseppe Amoroso, uno dei dipendenti comunali di Milano arrestati per tangenti, a rivelare la frequenza delle sue assenze dal posto di lavoro. Si tratta di uno stralcio di una telefonata fatta al fratello il 6 settembre 2012. Lui e il collega Angelo Russo, secondo i calcoli del gip Alfonso Maria Ferraro, mancavano da Palazzo Marino un giorno su tre. Spesso, nel periodo cui risalgono le intercettazioni, si trovavano piuttosto ad Assago per brigare le pratiche relative al contratto di affitto dei locali della "Professione edilizia srl", di cui sono accusati ora di essere soci occulti. Amoroso talvolta si allontanava invece anche per andare a incontrare qualche prostituta. In un'altra intercettazione del 31 ottobre 2012 Marco Volpi, titolare di "Professione edilizia" e a sua volta arrestato, ironizza: "Perchè, lavori anche?!". E lui: «Ogni tanto mi danno per disperso, mi chiamano e mi dicono “Oh ma dove c...o sei finito”». Si prefigura secondo il gip, oltre al fronte relativo alle tangenti sugli appalti edilizi, il delitto di truffa nei confronti del Comune per percezione di una retribuzione non commisurata alla prestazione eseguita.
L'attenzione degli inquirenti nei confronti di Volpi porta ad ipotizzare che quella scoperta martedì potrebbe essere solo la classica punta dell'iceberg. La quantità di contanti, lingotti e altri beni di lusso trovati nelle abitazioni delle persone arrestate rappresenterebbe infatti un indizio che il giro di affari sia stato ancora più ampio. Interrogato, Volpi ha negato che l'ex dirigente comunale Grillone fosse suo socio occulto, al contrario di Amoroso e Russo. I quali, secondo la sua ricostruzione, non avrebbero mai truccato le carte degli appalti per favorire la sua "Professione Edilizia", ma si sarebbero limitati a mettere a disposizione le loro competenze e conoscenze da insider nel sistema delle gare.
ARIA PESANTE A PALAZZO MARINO: AUDIT E SCONTRO BISCONTI-SINDACATI/ Così sul fronte giudiziario, mentre a Palazzo Marino Giuliano Pisapia ha avviato un audit interno sugli ultimi bandi di gara indetti dal Comune, per capire esattamente quanti contratti sono stati sottoscritte con aziende coinvolte nell'inchiesta. Lunedì l'assessore Carmela Rozza relazionerà in consiglio comunale, mentre il Comune si costituirà parte civile. L'assessore Chiara Bisconti ha scritto una lettera ai dipendenti esortando chi fosse a conoscenza di pratiche e condotte improprie o illegali a parlare. Invito cui i sindacati hanno replicato affermando che di "segnalazioni circostanziate" ne sarebbero state fatte. Ma, spiegano i delegati della Dc Siad: "Il vento di questa Giunta, rispetto ai 'disastri atmosferici' di precedenti amministrazioni, più che cambiare ha nascosto sotto il tappetopratiche ancora troppo spesso familistiche".
LA CORTE DEI CONTI APRE UNA INDAGINE/ "Il procuratore regionale lombardo della Corte dei Conti Antonio Caruso ha aperto un'indagine, in collaborazione col Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, per valutare "la sussistenza o meno sia di un danno diretto alle casse comunali che di un danno all'immagine della pubblica amministrazione" in relazione alla vicenda che ha portato all'arresto di due dipendenti e di un ex dirigente del Comune di Milano. Lo rende noto la stessa Procura regionale in un comunicato nel quale si spiega che "a seguito delle indagini in corso da parte dalla magistratura penale su varie ipotesi delittuose aventi come protagonisti dipendenti ed ex dirigenti comunali milanesi ed imprenditori assegnatari di contratti di appalto con l'ente locale, culminate con arresti e perquisizioni, la Procura regionale della Corte dei conti per la Lombardia ha aperto autonoma istruttoria volta a far luce su eventuali risvolti dannosi per il pubblico erario