Milano
Tiziana Vecchio: "Lascio la Lega. Sono stata umiliata dal partito"

L'assessore leghista nel Municipio 7, Tiziana Vecchio, lascia la Lega e accusa il suo ex partito: "Ha offerto la mia testa a Forza Italia"
Tiziana Vecchio: "Lascio la Lega. Sono stata umiliata dal partito"
Lo ha annunciato la sera del 4 maggio. Tiziana Vecchio, attuale assessore all'Urbanistica del Municipio 7 di Milano, lascia la Lega. "La Lega ha offerto la mia testa a Forza Italia, facendo così il gioco del sindaco Beppe Sala. È questa la modalità con cui il centrodestra vuole vincere a Milano?" dice Vecchio parlando dei silenzi del partito di Matteo Salvini e del commissario cittadino Stefano Bolognini rispetto alle accuse mosse in questi anni da alcuni degli alleati "azzurri" di Forza Italia a Milano. "Non è un colpo di testa il mio - dice Tiziana Vecchio ad Affaritaliani.it Milano - sono cinque anni che come Lega siamo succubi di Forza Italia e io personalmente ho subito attacchi personali e insulti per essermi opposta a questi modi". In una delle ultime occasioni è stata definita "indecente" per non aver dato il via libera a una pratica amministrativa di Municipio che non la convinceva. Cosa farà in vista delle elezioni amministrative di ottobre? "Non abbandono il campo politico in alcuna maniera ma il come e con chi a oggi non l'ho ancora deciso".
Affaritaliani.it Milano riporta integralmente la nota con cui l'assessore all'Urbanistica del Municipio 7 annuncia le sue dimissioni dal partito:
"La politica è fatta di scelte. E io ho scelto di andarmene dalla Lega - scrive Tiziana Vecchio -. L'ho fatto per rispetto delle persone che mi hanno votato e per rispetto della mia persona. Sono stata umiliata dal partito e isolata dai vertici. Perché ho posto dei problemi? No, perché ho trovato soluzioni che non andavano bene. Non già all'opposizione di centrosinistra ma al "nostro" alleato di governo.
Nonostante il mio profuso impegno, spesso la Lega non mi ha supportata o sostenuta, abbandonandomi agli attacchi che, virulenti e diffamatori, erano diretti unicamente a screditare la mia persona ed il mio operato.Tutto quanto accaduto in questi anni, mi induce a ritenere come il mio impegno mal si concili con quelle che parrebbero essere le linee di indirizzo predominanti di questa amministrazione del Municipio 7, presieduta dal Presidente del Municipio Marco Bestetti, lasciando intendere che non ci sia più spazio per chi, come me, ha sempre cercato di tradurre in fatti concreti i principi rivendicati dal mio partito e finalizzati a perseguire l’interesse generale, dei cittadini. Allo stesso modo, devo prendere atto, con profondo rammarico, come anche il Partito, quantomeno a livello locale, si stia discostando significativamente rispetto agli intenti che avevano animato noi tutti e che mi avevano indotta ad una convinta militanza politica e a portare la voce dei cittadini anche all’interno delle istituzioni. Non è possibile abbandonare a sé stessi ed addirittura disincentivare militanti che hanno dimostrato di anteporre il bene comune a logiche di opportunità, sacrificando il proprio tempo, il ruolo di mamma e moglie oltre il proprio lavoro.
La Lega ha offerto la mia testa a Forza Italia, facendo così il gioco del sindaco Beppe Sala. È questa la modalità con cui il centrodestra vuole vincere a Milano? È questo il metodo che l'ormai mio ex segretario Matteo Salvini ha scelto per trovare i voti sul territorio? Mi guardo indietro e penso a quello che era questo movimento qualche anno fa. Passione, militanza, volantinaggi, picchetti, maniche di camicia arrotolate per risolvere i problemi.
Oggi mi ritrovo una campagna elettorale permanente fatta di selfie e meme, buoni per qualche clic non certo per vincere. Sono andata casa per casa a cercare consensi, non solo per me ma per una battaglia, per degli ideali, per dei valori. Oggi mi ritrovo, come (ex) militante e come donna, fatta a pezzi dalle persone che dovrebbero rappresentare i nostri problemi a Roma, vittima di un mercanteggiamento con esponenti della nostra stessa coalizione che forse temono il nostro lavoro, nel silenzio tombale di Matteo Salvini a cui sono certamente arrivati i miei messaggi tramite il nostro Commissario cittadino, Stefano Bolognini, al quale più volte ho denunciato i fatti e a chi collabora con lui, ai quali il Partito ha dato un ruolo, non sempre condivisibile ma che ho sempre rispettato.
Non so se la Lega, Forza Italia e quel che resta del centrodestra ha deciso di lasciare Milano a Sala e ai suoi compagnucci, certo è che la Lega ce l'ha messa tutta per fare fuori chi da anni lavora senza chiedere nient'altro che il rispetto. Il rispetto che devo a me stessa e a chi ha creduto in me. Ecco perché ho deciso di lasciare la Lega. È una decisione irrevocabile perché meditata, irrinunciabile perché troppe sono state le volte in cui ho dovuto piegare la testa agli interessi della coalizione. Il mio lavoro resta, come il rimpianto di una battaglia politica piegata all'interesse di pochi. E se pensate che agli elettori non importi, mi spiace non avete capito nulla!“Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola.”