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Milano
Uccise la compagna, operaio milanese condannato a 23 anni

Uccise la compagna, operaio milanese condannato a 23 anni

La corte d'Assise di Milano, guidata dal presidente Ilio Mannucci Pacini, ha condannato a 23 anni Carmelo Fiore, che il 23 settembre scorso strangolo' la compagna Charlotte Yapi in casa di lei a Pozzo d'Adda, nel Milanese. La decisione e' arrivata dopo circa un'ora di camera di consiglio ed e' in linea con quanto chiesto dalla pm, Maura Ripamonti, che aveva proposto 22 anni, bilanciando le aggravanti (futili motivi e relazione amorosa) con l'attenuante della confessione e del corretto comportamento processuale.

L'operaio 46enne ha assistito alla condanna in videocollegamento dal carcere di Opera, dove e' stato trasferito (si trovava a San Vittore) ed e' stata allestita un'aula apposita. Dovra' poi corrispondere una provvisionale di 100mila euro ciascuno ai due figli della vittima; 50mila all'ex marito e padre dei bambini; e 10mila ciascuno alla madre e al padre della 26enne di origini ivoriane, oltre a 10mila euro ciascuno per i due fratelli. L'avvocato Andrea Banzi, legale della difesa, si e' detto "soddisfatto" del giudizio della corte composta da togati e 'popolari', perche' "il giudizio e' stato rigoroso e prudente e in linea con quanto chiesto da noi; aspettiamo le motivazioni per altre valutazioni". In particolare, il riconoscimento dell'attenuante di corretto comportamento processuale e' stato dato in quanto Fiore ha versato ai figli della vittima a titolo di risarcimento 10mila euro subito dopo la confessione. Dal canto suo il padre della donna si e' detto invece "assolutamente non soddisfatto", "meritava di piu'", ha aggiunto, parlando con i cronisti. Fiore sara' anche interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici e sara' in liberta' vigilata una volta espiata la pena.

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