Uccise moglie e figli, Lissi: "Rinuncio all'Appello, giusto l'ergastolo"
Carlo Lissi, condannato in primo grado all'ergastolo per l'assassinio della moglie e dei due figli avvenuto a Motta Visconti nel 2014, rinuncia all'Appello
Carlo Lissi, l'assassino di Motta Visconti, scrive ai giudici: "Rinuncio all'Appello ritenendo congruo l'ergastolo inflittomi"
Nel luglio del 2014 sterminò la propria famiglia, uccidendo la moglie Cristina Omes ed i loro figli Giulia, di 5 anni, e Gabriele, di 20 mesi. Ora, dopo una condanna in primo grado all'ergastolo e nell'imminenza dell'apertura del processo in Appello, Carlo Lissi con una mossa assolutamente inconsueta scrive ai giudici per informarli dell'intenzione di rinunciare all'appello, ritenendo congruo l'ergastolo inflittogli. Lo rivela il Corriere, che riporta le poche righe scritte dal giovane di Motta Visconti, nel Milanese, ai giudici della Corte di Appello di Milano. La sua è una "richiesta di rinuncia, considerando congrua la condanna inflittami in primo grado e scusandomi per la perdita di tempo. Fiducioso in un favorevole accoglimento, porgo i più distinti saluti".
L'uomo compì la strage la notte di Italia-Inghilterra: dopo aver ucciso moglie e figli uscì per andare a vedere la partita dei Mondiali con amici, per poi tornare a casa e simulare la tragica scoperta attribuendo la morte dei cari ad una rapina finita male ad opera di ignoti. Il suo gioco fu ben presto scoperto. Alla base della strage, una insoddisfazione personale per il matrimonio, acuita dall'infatuazione per una collega di lavoro che non ricambiava la sua passione.