Milano
Ultima generazione, rigettata la richiesta di sorveglianza speciale
No del tribunale di Milano alla richiesta della questura di Pavia nei confronti di Simone Ficicchia, attivista di Ultima generazione
Ultima generazione, rigettata la richiesta di sorveglianza speciale
La sezione autonoma misure di prevenzione del Tribunale di Milano ha rigettato la richiesta di sorveglianza speciale con obbligo di dimora nel comune di residenza della durata di un anno per Simone Ficicchia, attivista ambientale del collettivo Ultima generazione. L'istanza era stata proposta dalla questura di Pavia sottolineando la "pericolosita' sociale" del ventenne autore l'anno scorso di una serie di blocchi stradali tra Roma, Genova e Milano per sensibilizzare la crisi climatica. Il pm Mauro Clerici aveva chiesto per lui la sorveglianza semplice, con prescrizioni sui comportamenti e controlli da stabilire da parte dei giudici ma senza obbligo di soggiorno a Voghera.
I giudici milanesi: "Episodi gravi ma l'attivista non è pericoloso"
"Gli unici procedimenti penali instaurati nei confronti del Ficicchia () non appaiono idonei, allo stato, a sorreggere un giudizio pericolosita' sociale generica, sotto il profilo dell'accertamento dell'abitualita' alla commissione di reati, tale da giustificare l'applicazione della misura di prevenzione della sorveglianza speciale di ps. non essendo ancora definitivi gli accertamenti dei fatti in essi contestati". Lo scrivono i giudici.
"Rileva il Tribunale che, senza minimizzare la gravita' degli episodi descritti nelle varie denunce - sottolineano i giudici Rispoli-Cernuto-Spagnuolo Vigorita - ciascuno di essi ha gia' pronta risposta istituzionale, sul piano della prevenzione, rappresentata dai diversi fogli di via emessi dai questori territorialmente competenti che sono attualmente in vigore, nonche' dall'avviso orale emesso dal questore della provincia di Pavia".