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Urbanistica, Milano cambia le regole: a rischio molti business plan
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Urbanistica, Milano cambia le regole: a rischio molti business plan

(IMPRESE-LAVORO.COM) Milano - Dopo le inchieste della magistratura cambiano le regole dell’urbanistica per il Comune di Milano. Mercoledì la direttrice del settore Rigenerazione urbana ha tradotto in una circolare molto prudente le nuove procedure da seguire in modo da allinearsi «temporaneamente» alle contestazioni fatte dal gip ed evitare nuovi inciampi giudiziari. Lo riferisce il Corriere della Sera.  

Urbanistica a Milano, la stretta del Comune di Milano dopo le inchieste

Una stretta che riguarda sia i procedimenti per i quali non è stato ancora rilasciato o ancora non si è formato un titolo edilizio, sia le nuove richieste analoghe a quelle finite nel mirino della magistratura, a partire dalle torri di via Crescenzago. Un cambio di rotta destinato ad affollare le aule della giustizia amministrativa a forza di ricorsi da parte degli operatori. Se da un lato, la circolare «salva» quella che era la principale preoccupazione di operatori ed architetti, ossia che la superficie lorda anche in caso di demolizione e ricostruzione con sagoma diversa di edifici sopra i 25 metri resterà invariata, dall’altra prevede che per questi interventi se ci si discosta dalle norme morfologiche del Pgt o si costruisce in zone non edificate ci si dovrà sottoporre a un piano attuativo che è uno strumento urbanistico molto più dettagliato e complesso del permesso di costruire. Ma anche se la costruzione è prevista in un’area edificata si dovrà valutare se sottoporre o meno il progetto a un piano attuativo.

Sospesa temporaneamente la possibilità di demolire e ricostruire con semplice Scia

Questo significa, come riportato nella circolare, che viene «sospesa» temporaneamente la possibilità di demolire e ricostruire con una semplice Scia.  Altra modifica importante: la circolare equipara a nuova costruzione tutti quegli interventi demolizione e ricostruzione che modificano radicalmente quello che c’era prima. Significa che la dotazione dei servizi «dovrà essere quantificata nella misura prevista per la nuova costruzione», con un possibile aumento dei costi. A rischio molti business plan. Cambia anche la disciplina della monetizzazione degli standard finita sotto la lente del gip: in alcuni casi sarà possibile chiedere un conguaglio.








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