Milano
Via Borgogna, cantiere infinito: due Spa fanno ricorso al Tar contro il Comune

Dopo l'azzeramento del progetto del parcheggio sotterraneo in via Borgogna, il cantiere non è ancora stato smantellato. Granelli: "Non siamo immobili ma..."
Nuovo ricorso al Tar contro il Comune di Milano nella intricata vicenda del cantiere per la realizzazione del parcheggio sotterraneo in via Borgogna, A rivolgersi ai giudici sono state due spa, la BBB titolare del marchio di abbigliamento "Brian&Barry", e la Rose: entrambe hanno sede nel palazzo adiacente il cantiere ed entrambe avevano già firmato il ricorso sulla scia del quale il Consiglio di Stato azzerò di fatto il contesato cantiere. Ma dal pronunciamento del Consiglio di Stato del 13 aprile scorso sullo smantellamento del cantiere ad oggi nulla si è ancora mosso, e le due società hanno così deciso che la Giunta deve rispondere del proprio immobilismo davanti al tribunale regionale. B&B e Rose contestano insomma a Palazzo Marino il fatto di aver lasciato che quanto deliberato dal Consiglio di Stato restasse lettera morta. Ma l'assessore Marco Granelli, come riporta il quotidiano Il Giorno, non ci sta e replica: "Tutto si può dire tranne che la nostra amministrazione sia stata immobile. Abbiamo inviato ai costruttori un’ingiunzione perché mettessero in sicurezza il cantiere dal punto di vista igienico-sanitario, poi, considerato lo stop imposto dal Consiglio di Stato, abbiamo chiesto loro di ridurre significativamente l’area dei lavori, a quel punto i costruttori ci hanno inviato una proposta di arretramento del cantiere che abbiamo respinto perché l’arretramento era davvero modesto e solo giovedì, quattro giorni fa, abbiamo da loro ricevuto una nuova proposta che ora stiamo valutando". Ma secondo indiscrezioni anche la seconda proposta non starebbe incontrando l'entusiasmo di Palazzo Marino. E i tempi si allungano.