Peugeot fuori dall’Hyperpole a Le Mans 2025: ora tutta l’attenzione è sulla gara - Affaritaliani.it

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Peugeot fuori dall’Hyperpole a Le Mans 2025: ora tutta l’attenzione è sulla gara

Dopo tre centri consecutivi, il Team Peugeot TotalEnergies manca l’Hyperpole alla 24 Ore di Le Mans: ora si lavora per la gara più dura del calendario.

A Le Mans il tempo non è solo quello segnato dal cronometro, ma quello che resta da affrontare. Perché qui, in questa lunga danza meccanica di 24 ore, la qualifica è solo il preludio.

Lo sa bene il Team Peugeot TotalEnergies, che ieri sul leggendario Circuit de la Sarthe ha visto interrompersi la striscia di tre Hyperpole consecutive dall’inizio della stagione del FIA WEC. Un piccolo inciampo in una settimana che è solo all’inizio, e che ha ancora molto da raccontare.

Stoffel Vandoorne e Jean-Eric Vergne hanno spinto forte, senza risparmio. Lo hanno fatto in una sessione intensa, concentrata in appena 30 minuti, dove ogni secondo conta e ogni millimetro può fare la differenza. Ma anche quando il cronometro sorride – con tempi di 3:25.240 e 3:25.494 – c’è sempre l’imprevisto in agguato. Un giro cancellato per track limits e una foratura improvvisa che costringe Vergne ai box hanno complicato una qualifica già delicata. Il risultato è un 18° e 19° posto in griglia che racconta più della complessità della sfida che di un semplice piazzamento.

Eppure, il team non si scompone. Non c’è disillusione, solo determinazione. Lo spirito di Le Mans è anche questo: sapere che tutto può cambiare in un lampo, con una nuvola che arriva dal nulla o un errore altrui che spalanca una porta. Le PEUGEOT 9X8 sono state protagoniste nella Pit Stop Challenge, un momento di coesione tecnica ed emotiva che ha dimostrato quanto forte e unita sia la squadra. Ed è proprio da qui che si riparte, con due ulteriori sessioni di prove libere e un warm-up strategico per affinare ogni dettaglio prima del via.

Jean-Marc Finot, figura di riferimento di Stellantis Motorsport, non nasconde un pizzico di delusione, ma rilancia con realismo. Il crono sotto i 3 minuti e 26 secondi, in un contesto tecnico regolamentare tutt’altro che favorevole, dimostra che il lavoro fatto finora ha avuto senso. La consapevolezza è quella di un team che può ancora dire la sua, magari non sul giro secco, ma sulla distanza, sulla gestione, sull’affidabilità. «Le Mans è anche strategia e capacità di reagire agli imprevisti – spiega Finot – e noi ci saremo, pronti a cogliere ogni opportunità».

L’approccio è condiviso dai piloti. Stoffel Vandoorne parla chiaro: “In termini di prestazione pura sarà una sfida. Qui i regolamenti sono diversi, e stiamo faticando un po’ di più rispetto a Spa. Ma la gara resta il nostro focus”. Una gara che, per chi ha esperienza, non si vince in partenza ma chilometro dopo chilometro, affrontando il giorno e la notte, il caldo e la pioggia, la concentrazione e l’imprevisto.

Malthe Jakobsen, alla guida della #94, lo dice senza fronzoli: è stata una giornata frustrante, ma anche coerente con le aspettative. E proprio per questo il team resta calmo, concentrato. Il lavoro prosegue, la rotta non cambia. Peugeot non si presenta alla 24 Ore di Le Mans come favorita, ma come avversaria ostinata, pronta a sfruttare ogni errore altrui, ogni finestra aperta dal destino.

La 24 Ore non è una semplice corsa. È un test di resistenza, una prova collettiva dove auto, ingegneri, piloti e strategia devono convivere in un equilibrio perfetto. In questo, Peugeot ha esperienza da vendere e una voglia concreta di riscatto. E anche se la qualifica non ha premiato il lavoro fatto fin qui, il verdetto che conta verrà scritto solo sulla linea d’arrivo, quando l’alba sorgerà su una delle sfide più affascinanti e dure del motorsport mondiale.