Auto e Motori
Tavares: transizione elettrica affrontare la sfida insieme


L'Europa punta a completare la transizione ai veicoli elettrici entro il 2035, in un contesto di crescita lenta e alta competitività. Stellantis è un attore chiave in questo cambiamento epocale
La mobilità è al crocevia di cambiamenti epocali e il modo di muoversi è sempre più intrecciato alla salute del pianeta.
L’Europa ha fissato al 2035 la data entro cui completare la transizione ai veicoli elettrici, in un contesto caratterizzato da bassi tassi di crescita e da alta competitività. Stellantis è oggi uno dei protagonisti globali di questa transizione grazie alla sua dimensione internazionale. Le nostre radici sono in Italia, Stati Uniti e Francia; operiamo in oltre 30 Paesi, in più di 130 mercati.
Questa dimensione contribuisce in modo significativo alla bilancia commerciale italiana: nel 2023, oltre il 63% dei veicoli prodotti negli stabilimenti italiani è stato esportato all’estero. Dalla sua nascita, Stellantis ha investito 2 miliardi di euro all’anno in Italia e ha assegnato ai fornitori italiani commesse per un valore di 3 miliardi di euro. Abbiamo dato una missione a ciascun stabilimento italiano fino al 2030, condividendola con le organizzazioni sindacali. Mirafiori sta diventando un centro decisionale mondiale grazie ai 240 milioni di euro di investimento e ai nuovi progetti ad alto contenuto ingegneristico: dalla tecnologia delle batterie ai software per la guida autonoma, dal nuovo “grEEn-campus” al polo dell’economia circolare.
L’estensione della produzione della Fiat Panda a Pomigliano fino al 2029, la produzione della 500 ibrida a Mirafiori e i 100 milioni di euro investiti per migliorare l’accessibilità della Fiat 500e con una batteria di nuova generazione sono ulteriori segnali. Ed ancora: l’Italia è l’unico Paese al mondo in cui Stellantis ha entrambe le piattaforme STLA-Medium (Melfi) e STLA-Large (Cassino) per la produzione di veicoli multienergy di vari segmenti. Infine, in tre anni, Stellantis ha versato 360 milioni di euro in premi ai dipendenti italiani e, con l’obiettivo di preparare il futuro, sta pianificando nuove assunzioni sia a Mirafiori sia ad Atessa, di cui informerà a breve i sindacati.
Purtroppo, la transizione in atto non è esente da impatti. A livello globale, il mercato automobilistico europeo, in calo di circa 4 milioni dal 2017, non recupererà i numeri precedenti al Covid, mentre la concorrenza cinese inizia ad essere molto visibile nelle immatricolazioni come conseguenza di ingenti investimenti. In tutta Europa il settore è in evidente difficoltà: negli ultimi vent’anni i volumi di produzione sono calati molto di più che in Italia: in Germania -26%, nel Regno Unito -44% e Francia -59%. In Italia si è segnato -23%. Più recentemente, un importante player americano ha ammesso le difficoltà dell’elettrificazione.
Ursula von der Leyen, nel suo discorso per la rielezione a Presidente della Commissione europea, ha confermato il Green Deal Europeo, evidenziando l’importanza dell’industria automobilistica e la necessità di garantirne la competitività nel mercato globale. In diverse sedi, gli operatori del settore hanno invocato in modo pressoché unanime, da una parte, precise misure per stimolare una domanda molto debole e non in grado di decollare da sola, e dall’altra, precise disposizioni per mitigare i costi delle forniture e dell’energia, cresciuti eccessivamente negli ultimi anni. E le infrastrutture: è necessario prevedere investimenti per garantire un sistema capillare di ricarica, sicuro e diffuso per supportare il passaggio dei clienti ai BEV.
Queste sono le reali esigenze. Il progetto da parte di costruttori cinesi di venire in Europa non farebbe altro che rafforzare la pressione esistente sull’ecosistema automobilistico, portando necessariamente a ulteriori sforzi. Abbiamo davanti a noi una sfida delicata, e siamo impegnati ad attraversare questo momento storico di grande trasformazione con responsabilità, confrontandoci con la realtà dei fatti. In Italia, queste considerazioni sono sempre state al centro del dialogo tra noi, le istituzioni e gli stakeholder coinvolti. Riteniamo che questo confronto abbia rafforzato la comprensione reciproca e la capacità di lavorare insieme in modo efficiente, condividendo scelte difficili e soluzioni positive. Stellantis è desiderosa di continuare a lavorare per costruire insieme il futuro ed è pronta a fare la sua parte nell’interesse dei nostri colleghi e delle nostre colleghe, dei nostri clienti, dei nostri partner e della società in generale. Ci auguriamo di continuare a dimostrare il nostro impegno per l’Italia con passione, responsabilità e professionalità. Lo scrive oggi Carlos Tavares sul Sole 24 Ore.