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6 giugno 2025 - 12:43

Cinema: Pd, 'da Borgonzoni conflitti d’interesse e propaganda? Giuli faccia chiarezza'

Roma, 6 giu. (Adnkronos) - "Mentre migliaia di lavoratori del cinema restano disoccupati o sono costretti a cambiare mestiere, al Ministero si litiga per piccole poltrone e si combattono guerre intestine. Il settore non merita questo scempio”. Così i componenti del Pd nelle Commissioni Cultura di Camera e Senato che annunciano la presentazione di un'interrogazione parlamentare in entrambe i rami del parlamento. Al centro dell’iniziativa, “la comunicazione e gli eventi istituzionale promossi dal MiC e il possibile conflitto di interessi derivante dalla sovrapposizione tra incarichi istituzionali e ruoli associativi, come nel caso della presidente di Cinecittà, che ricopre anche la carica di presidente dell’Associazione dei produttori audiovisivi (Apa)”.“Il settore cinematografico italiano è in ginocchio, e non per dinamiche di mercato, ma per precise scelte politiche. Scelte che dimostrano come l’attuale governo consideri la cultura – e in particolare l’industria del cinema e dell’audiovisivo – un bersaglio da colpire, un fastidio da ridimensionare e piegare a logiche di potere"."Le continue “veline” fatte filtrare dal Ministero della Cultura sembrano costruite ad arte per screditare gli operatori del settore e alimentare una narrazione tossica e fuorviante per pura propaganda. Ma oggi emerge qualcosa di ancora più grave: una strategia silenziosa e pericolosa messa in atto in raccordo con figure istituzionali, per penalizzare mediaticamente soggetti scomodi, anche interni alla stessa maggioranza, sfruttando ruoli chiave nell’industria cinematografica e nell’associazionismo. Un’operazione che sa tanto di conflitto d’interessi e che utilizza incarichi pubblici come se fossero articolazioni di partito. Il Ministro Giuli deve fare immediatamente chiarezza.?È inaccettabile che il MiC venga trasformato in un campo di battaglia interno alla maggioranza, dove si usano risorse e funzioni pubbliche per alimentare lotte di potere personali. Serve trasparenza immediata anche sulla gestione della comunicazione istituzionale, a partire dal ruolo della sottosegretaria Borgonzoni, che non può più continuare a operare come se il suo incarico fosse una concessione personale".