Padova, 19 giu. (AdnKronos) - Tenere i soldi parcheggiati in banca? Una scelta che non solo in genere non paga, ma che addirittura, spesso, costa. Eppure, a dispetto dei tassi zero che, negli ultimi anni, hanno determinato rendimenti nulli per i conti correnti, i risparmiatori italiani continuano a mantenersi liquidi. Vale a Padova come in Veneto e su scala nazionale. Sono sempre di più i risparmiatori che, a dispetto dei rischi, continuano a farlo, senza tener conto in primo luogo di quella sorta di “tassa occulta” chiamata inflazione. A fine 2018 erano depositati negli istituti di credito italiani 1.517,3 miliardi, 16,1 in più rispetto ai 1.501,2 dell’anno precedente. In Veneto erano 144.6 i miliardi lasciati “fermi”, contro i 144,1 di fine 2017. A Padova, invece, il 2018 si è chiuso con 24,9 miliardi depositati, contro i 24 netti di dodici mesi prima (a proseguire una tendenza che sembra irreversibile, basti dire che 5 anni prima, a fine 2013, i miliardi depositati nelle banche padovane erano 20,4, vale a dire 4,4 in meno). Ebbene, nel 2018 l’inflazione è stata in media poco sopra l’1%. Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, a partire da questi dati statistici di fonte Banca d’Italia e considerando che alcune forme di deposito sono remunerate, stima come siano andati bruciati dall’inflazione circa 10 miliardi a livello nazionale, poco meno di uno a livello regionale e una cifra fra i 160 e i 170 milioni di euro nella sola provincia di Padova. In un solo anno.
aiTV
25 aprile, Antonio Scurati legge il suo monologo sul palco di Milano. L'applauso della folla
Crollano in strada le pale del Moulin Rouge: paura a Parigi. Le immagini
in evidenza
E la hit "Sinceramente" esplode all'estero
Super Annalisa fa incetta di platini: arriva il quinto disco per "Bellissima"
in vetrina
Affari in rete
Guarda gli altri Scatti