24 novembre 2023 - 10:48
Open Arms: tutrice ragazzo minore, 'a 13 anni in Libia fu sottoposto a trattamenti disumani'
Palermo, 24 nov. (Adnkronos) - "Musa aveva lasciato il Gambia a 12 anni, con lo zio che poi sarebbe morto durante la traversata in mare, ed era stato lasciato in Libia dove ha vissuto per quasi quattro anni un periodo molto difficile. Ha trascorso due anni e mezzo in alcune prigioni, dove aveva subito trattamenti disumani e degradanti. Mi disse che era stato più volte colpito sotto la pianta dei piedi con dei bastoni, mani e piedi bagnate, sottoposto a scosse elettriche. Non gli davano da mangiare". A raccontarlo, deponendo al processo Open Arms che vede imputato il ministro Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio, è Rosalba Lo Buglio, la tutrice di Musa, un ragazzo che nel 2019, quando arrivò a bordo della Open Arms, aveva 16 anni e fu affidato a lei, in quanto minore. "Io non sono un medico - dice la tutrice -ma era visibile che ci fosse qualcosa che lo turbava, soprattutto nei messaggi che scriveva. Non riusciva a far comprendere i piani sensoriali su cui voleva stabilire un contatto. Come se da un lato fosse in un sogno e come se dall'altro lato stesse vivendo. Aveva uno strano modo di affrontare un discorso, e questa cosa mi preoccupò molto, in quanto tutrice. E' stato accertato che aveva un disturbo dovuto ai traumi subiti dai 13 ai 16 anni". Poi la tutrice racconta anche del naufragio del barcone su cui si era imbarcato il ragazzo, che oggi vive ad Agrigento e ha un regolare permesso di soggiorno. "Me ne parlò solo nei primi incontri - racconta - mi ha detto che durante la traversata c'erano stati problemi con l'imbarcazione e che alcune persone erano cadute in mare". E ha detto che "non è mai voluto venire con me al mare, nonostante glielo avessi proposto più volte".