Caos Lega, Tosi si difende: la colpa della spaccatura non è mia
"Non siamo a livelli di mandarci lettere. Dopo 25 anni siamo a livello di una famiglia. Ci sono stati dei tentativi" di mediazione. Cosi' Flavio Tosi ha parlato della trattativa in corso con i vertici della Lega Nord e Matteo Salvini intervenendo a 'Otto e mezzo'. "C'e' stato qualcuno che ha cercato di trovare delle soluzioni facendo da pompiere", ha ammesso il sindaco di Verona non volendo rivelare i nomi dei pompieri. "Io Salvini non l'ho sentito perche' ero a Strasburgo, ma c'e' stato qualcuno che l'ha sentito.
Il segretario della Liga Veneta ha tenuto a precisare di essere "ancora nella Lega, salvo imprevisti". E ha negato di essere responsabile di un'eventuale spaccatura. "Responsabile della spaccatura e'' chi la genera", ha affermato, accusando i vertici del partito di aver provocato la tensione pretendendo di avere l'ultima parola sulla compilazione delle liste.
Flavio Tosi ha detto nuovamente di essere "coerente" nel rivendicare l'appartenenza alla sua Fondazione, la cui esistenza era stata legittimata da anni sia da Matteo Salvini che da Roberto Maroni. Intervenendo a 'Otto e mezzo' il segretario della Liga veneta ha chiarito che per lui sono condizioni imprescindibili che venga accettata la sua Fondazione 'Ricostruiamo il Paese' e rimosso il commissariamento temporaneo. "Se la Lega mi dice tu devi lasciare la Fondazione perche' e' incompatibile e in Veneto c'e' un commissario deciso da Milano - ha ribadito - non posso che dimettermi da segretario". Una volta dimesso da segretario, ha proseguito, "come uomo libero, fra le mille cose, potrebbe esserci una candidatura" alle regionali venete.