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Politica
Caso Richetti-"Ambra", nuovo colpo di scena su Lodovica Rogati

Caso Richetti, nuovo colpo di scena

La vicenda delle presunte molestie del senatore di Azione Matteo Richetti all’attrice Lodovica Mairè Rogati, “la dama che incantava i potenti”, si arricchisce ogni giorno di elementi nuovi, anche se non del tutto imprevedibili. Oggi un articolo su Domani (scusate il voluto gioco di parole) del ficcante giornalista d’inchiesta Emiliano Fittipaldi svela uno dei punti ancora insoluti della vicenda: la misteriosa donna che ha denunciato tramite Fanpage di essere stata molestata da Richetti e conosciuta come “Ambra” è proprio Lodovica Rogati che finora aveva smentito recisamente tale eventualità, come del resto lo stesso Fanpage.

Ieri ci siamo occupati della vicenda: Fittipaldi ha però nottetempo fatto il colpaccio ed ha ottenuto accesso alle carte processuali. Ricordiamo, a volo d’uccello, la vicenda alla luce di quanto scrive Fittipaldi.

La presunta violenza sessuale sulla signora Rogati sarebbe stata compiuta dal senatore di Azione Matteo Richetti il 16.11.2021 in un ufficio del Senato, ma la stessa Rogati non ha mai sporto querela di parte come la legge prevede in questi casi non essendo perseguibile d’ufficio.

Il 19.11.21, quindi solo tre giorni dopo, da WhatsApp parte un lungo messaggio a Richetti contenente minacce e ingiurie, ma non riferimenti al presunto abuso sessuale di soli tre giorni prima. Il 29.11.21 Richetti sporge denuncia.

Si scopre che il cellulare è intestato all’attrice e questo permette alla PM Alessia Natale di chiedere alla GIP Maria Mosetti della procura di Roma di firmare un decreto di perquisizione sia dell’abitazione che personale della signora Rogati. E così avviene, in tempi molto brevi il 7.12.21.

Il verbale di perquisizione, che contiene tra l’altro le accuse della Rogati al senatore Richetti, della Polizia Postale di Roma porta la data del 14.1.22. Tuttavia tale perquisizione sia nell’abitazione che nella persona ha esito negativo, perché quello che si cercava era il cellulare da cui era partito il messaggio del 19.11.21, ma tale dispositivo era stato già sequestrato dai carabinieri che avevano eseguito un’altra perquisizione qualche giorno prima nell’ambito di un’altra denuncia alla Rogati presentata da un dirigente della Sanità. In realtà il cellulare in questione era nella disponibilità di più collaboratori dell’attrice e quindi la PM non ha ritenuto acquisibile la prova, perché l’elemento di prova «si deve ritenere univoco e non idoneo a sostenere l’accusa in giudizio».Di altri messaggi minatori provenienti da social come Facebook e Twitter non si è potuto stabilire l’autore perché detti social hanno opposto il segreto e chiesto una rogatoria internazionale alla procura.

caso richetti, lodovica rogati. Foto profilo Facebook Lodovica Rogati
Lodovica Rogati

A questo punto, esaminando le carte processuali, Fittipaldi trae la conclusione che la misteriosa “Ambra” sia proprio Lodovica Rogati perché:

1) La data del decreto di perquisizione è lo stesso di quello riportato da Fanpage

2) La data del verbale di perquisizione della Polizia Postale è la stessa di quella riportata (seppur parzialmente ma identificabile) da Fanpage.

Eppure sia la Rogati che Fanpage non hanno mai confermato questa evenienza e anzi l’attrice l’ha decisamente negata.

A questo punto resta solo da capire se la serie di messaggi su WhatsApp inviati alla Rogati siano veramente di Richetti o degli artefatti, come sostiene il senatore e questo sarà possibile solo con una perizia tecnica eseguita dalla magistratura.

Caso Richetti, lo strano comportamento di Fanpage

Resta comunque strano che un sito come Fanpage e il direttore Francesco Cancellato, dopo un’indagine durata mesi, abbiano avuto un comportamento così poco chiaro e trasparente da cui è derivato un rilevante caso politico a pochissimi giorni dalle elezioni.Infatti tutto è basato su una denuncia anonima contro un altro anonimo, veramente poco per accusare qualcuno o indurre ad accuse, ma sufficiente a screditare mediaticamente.E qui veniamo al collegamento della Rogati con politici, superpoliziotti, alti dirigenti dei Servizi e anche con il sottosegretario alla difesa Giorgio Mulè di Forza Italia che hanno detto però che le cene con l’avvenente attrice sono state sempre a titolo personale e non istituzionale.

Fittipaldi fa l’ipotesi abbastanza condivisibile che la Rogati possa essere stata strumentalizzata a sua insaputa per colpire il movimento di Calenda e Renzi.

Sempre Fittipaldi riferisce alcune comunicazioni tra Rogati e politici in cui l’attrice afferma che quando usciranno altre cose, contro Richetti ed Azione, “il partito avrà chiuso, perché nessuno dei suoi finanziatori, tre in particolare, daranno più un soldo a quegli stronzi”. Chi sono questi misteriosi “tre finanziatori”?

Parole in effetti inquietanti che se fossero confermate porterebbero a confermare la possibile strumentalizzazione politica di una vicenda presumibilmente personale.

Guia Soncini attacca Emiliano Fittipaldi

Nel frattempo è montata anche la polemica tra Fittipaldi e Fanpage. Il giornalista ha fatto alcune considerazioni sul possibile abuso di utilizzo di accuse -come la violenza sessuale- nell’ambito del movimento MeToo. Ricordiamo che la Rogati è, tra l’altro, presidente di una associazione antiviolenza, “Io non ci sto” e quindi le sue parole hanno un peso maggiore in merito.

Naturalmente, conclude Fittipaldi, tutto questo non può escludere che l’attrice sia stata veramente abusata. Da segnalare anche un articolo velenoso al curaro blu vergato da Guia Soncini per Linkiesta (dove, incidentalmente, era direttore fino a poco tempo fa proprio Cancellato) che definisce la signora Rogati col suggestivo epiteto di “Mata Hari della Camilluccia” e cita a sproposito Alberto Arbasino. La Soncini, come noto, è affetta da “edonite” e non fa mistero di nasconderlo e accusa Fittipaldi di “bullizzare quei poverini di Fanpage”, forse per difendere il suo ex direttore Cancellato.

Ma chi è Fanpage e chi c’è dietro?

Fanpage nasce nel 2010 su iniziativa del gruppo editoriale Ciaopeople e il fondatore è Gianluca Cozzolino. È famoso per inchieste sulla discarica tossica a Caserta, su un centro migranti sovraffollato, sui rifiuti radioattivi dei depositi di Brescia, sui fondi della Lega, inchiesta questa per cui subì un momentaneo oscuramento.Un particolare curioso è che in queste ore sul sito sembra scomparso ogni riferimento alla vicenda Rogati.In ogni caso, questa volta, Fanpage pare proprio essere scivolato su una bella buccia di banana, con buona pace della Soncini, soprattutto se ha preparato l’inchiesta per molti mesi. Il direttore Cancellato -che ha sostituito lo storico Francesco Piccinini- si presume non dorma sonni tranquilli.

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