Politica
Governo, crescono i numeri di M5s e Lega: al Senato si arriva a 171

Governo: crescono numeri M5s-Lega, al Senato 171 grazie al Gruppo Misto
Governo: crescono numeri M5s-Lega, al Senato 171 grazie al Gruppo Misto
Dieci voti di margine rispetto alla maggioranza assoluta. Potrebbero salire a 171 i voti a favore del governo giallo-verde al Senato, grazie a due ex grillini e a due esponenti del Maie. Ma la forbice a sostegno del governo sostenuto da M5s e Lega potrebbe ulteriormente allargarsi, qualora anche i 3 senatori delle Autonomie decidessero di votare la fiducia. E' quanto emerge dal giro di consultazioni che il premier incaricato Giuseppe Conte ha condotto con tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Numeri alla mano, partendo dalla maggioranza di governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini al Senato rischiano di non poter dormire sonni tranquilli. Ironia della sorte, un eventuale esecutivo targato M5s-Lega avrebbe 2 voti in meno rispetto all'acerrimo 'nemico' politico Matteo Renzi: le truppe pentastellate e leghiste al Senato possono infatti contare su 167 voti a favore, mentre l'esecutivo guidato dall'allora segretario del Pd incasso' a palazzo Madama la prima fiducia con 169 si' (stessa cifra poi ottenuta dal successivo governo Gentiloni). Insomma, nella sfida del pallottoliere, almeno sulla carta, i dem batterebbero gli avversari che si apprestano a chiedere la fiducia al Parlamento. Ma la situazione potrebbe mutare: dagli iniziali 167, il futuro governo potrebbe incassare il via libera a palazzo Madama con 171 si' e puntare anche alla possibile vetta di 174 voti. Ai 58 senatori della Lega e 109 del M5s, si potrebbero infatti aggiungere anche i voti dei 2 senatori ex 5 stelle, Maurizio Buccarella e Carlo Martelli, che dopo aver visto Conte hanno annunciato il loro favore per l'esecutivo, e i 2 voti dei senatori eletti all'estero e aderenti al Maie, Ricardo Antonio Merlo e Adriano Cario. Si tratta di 4 senatori che fanno parte del gruppo Misto. Ma anche 3 senatori delle Autonomie, dopo aver incontrato Conte, hanno aperto a una possibile collaborazione ("buona impressione, lasciamo aperto il colloquio").
Insomma, numeri alla mano, l'esecutivo giallo-verde ha una maggioranza schiacciante alla Camera, con 346 voti (222 deputati M5s e 124 leghisti). Quindi, 30 voti di scarto rispetto alla maggioranza assoluta di 316. Al Senato i leghisti sono 58, i senatori pentastellati 109 (anche se manca ancora un seggio da assegnare in Sicilia), per un totale di 167 voti. Ma grazie ad alcuni componenti del gruppo Misto la situazione potrebbe volgere verso una navigazione piu' serena e garantire al governo guidato da Conte una maggioranza di almeno 10 voti in piu' rispetto alla maggioranza assoluta, se non addirittura salire a 13 voti in piu' (174). Le altre forze politiche saranno invece tutte all'opposizione: 61 i senatori di Forza Italia; 52 del Pd e 18 di Fratelli d'Italia. Tornando indietro nel tempo, il governo Renzi incasso' nel febbraio del 2014 169 si' alla prima fiducia a palazzo Madama, contro 139 no. Stessi numeri a favore per Paolo Gentiloni nel dicembre del 2016 (169 si'). Enrico Letta, sempre al Senato, poteva contare invece su un'ampia maggioranza bipartisan che nel settembre del 2013 voto' la fiducia con 235 si'. Tornando ancora piu' indietro nel tempo, il record piu' basso di voti favorevoli al Senato lo detiene il primo governo Berlusconi: nel maggio del 1994 il primo esecutivo guidato dal Cavaliere incasso' 159 si' contro 153 no. Piu' alti i numeri, sempre al Senato, degli governi che si sono succeduti dopo Tangentopoli nella seconda Repubblica: il primo governo Prodi nel '96 ottenne 173 si' contro 139 no; il secondo Berlusconi nel 2001 si assicuro' la fiducia a palazzo Madama con 175 si' contro 133 no. Il terzo governo Berlusconi nel 2005 ottene 170 si' (117 i voti contrari). Il secondo governo Prodi si fermo' a quota 165, contro 155 no e fu sfiduciato sempre al Senato nel gennaio del 2008 con soli 156 voti a favore a fronte di 161 voti contrari e un astenuto (che allora valeva come voto contrario). Infine, il quarto governo Berlusconi ottenne 173 si' contro 137 no e il governo Monti, nel novembre del 2011 - anche in questo caso era un esecutivo di larghe intese, come il governo Letta - incasso' 281 voti a favore.