L'Osservatore Romano: c'è il rischio di ingovernabilità
"Il risultato peggiore che molti paventavano dalle elezioni politiche italiane alla fine si e' materializzato: il Paese non ha al momento un Parlamento in grado di esprimere una maggioranza politica". Lo scrive l'Osservatore Romano che registra "il sostanziale pareggio di centrosinistra e centrodestra" e ironizza sul fatto che "dalle urne sono usciti due vincitori: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che alla Camera diventa il primo partito italiano, ma soprattutto la legge elettorale, perfetta per rendere il Paese ingovernabile". Secondo il quotidiano della Santa Sede, il fatto che i partiti "non abbiano voluto cambiarla e' la piu' grande colpa di cui ora sono chiamati a rispondere".
Sono stati ignorati, rileva la nota, "gli appelli reiterati del capo dello Stato". E "centrodestra e centrosinistra hanno preferito lasciare al Paese un sistema di cui nei fatti sono ora ostaggio". All'Osservatore, pero' "in questo quadro appare impensabile un imminente ritorno alle urne", come del resto affermano ora "tutte le forze politiche". Con "il centrosinistra di Pierluigi Bersani, che avendo ottenuto il premio di maggioranza alla Camera e il piu' alto numero di seggi al Senato reclama la gestione delle operazioni nello scenario postelettorale" con "uno scenario chiaramente osteggiato dal centrodestra" che con Angelino Alfano, "ha provato a reclamare dal Viminale il too close to call, la formula usata negli Stati Uniti per bloccare la proclamazione del vincitore a causa dell'esiguo scarto di voti". "L'obiettivo - conclude l'articolo - era quello di accreditare l'idea di un pareggio anche alla Camera dei deputati, proprio per impedire a Bersani di prendere il comando delle operazioni postelettorali", ma "il maturare dei risultati al Senato, dove comunque il centrosinistra ha ottenuto piu' seggi anche se non la maggioranza assoluta, ha reso poi impercorribile questa strada".