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Palazzi & potere
Mps, Morte David Rossi: parla Daniele Pesco M5S

Non possiamo che accogliere con lietitudine il fatto che la stampa non smetta di scrivere sul caso David Rossi. 

Ce ne siamo occupati in diverse occasioni in aula a Montecitorio arrivando a chiedere l’invio di ispettori presso la procura della Repubblica a Siena in quanto secondo noi non è ancora stato fatto abbastanza per acclarare cosa sia successo a Rocca salimbeni il 6 marzo 2013, quando David Rossi è precipitato in corrispondenza della finestra del suo ufficio.
I dubbi sui rilievi e le presunte superficialità della magistratura aumentano di giorno in giorno visto che da un suicida seduto su una sbarra che si lascia cadere all’indietro (prima richiesta archiviazione), si è passati a un “suicida” che a quella sbarra era aggrappato (seconda).
 
Si tratta di una morte avvenuta nell’ombra, sulla quale non si hanno certezze ma tanti indizi che ci portano a pensare che Rossi non sia andato incontro alla morte in modo volontario.
 
Leggiamo sulla stampa che il Ris si sta interessando a quella figura, che si scorge nell’ormai famoso video, in fondo al vicolo e che non è intervenuta per accertarsi delle condizioni di vita o di morte del corpo di david Rossi. Ma non è la sola figura ad apparirvi. 
 
Quel video ( pubblicato qui https://youtu.be/tNLUxpWiXGY)  è straordinariamente prezioso per le immagini contenute e non possiamo escludere che sia stato manomesso: i legali non hanno la certezza che quel video sia lo stesso che è stato riversato, dai tecnici il giorno dopo l’accaduto, in 2 copie dal videoregistratore su due chiavette USB da 4 gigabytes anche perchè agli stessi legali solo a distanza di 3 anni è stata consegnata una copia del video su una chiavetta  da 8 gigabytes e anche se 4 x 2 fa 8,  sicuramente non si tratta di una delle  chiavette usate tre anni prima, e comunque mancano le registrazioni dei momenti prima della caduta, oltre a quelle relative all’intervento dei soccorritori. 
 
Nell’unica inspiegabile ora di video estratta in mano agli inquirenti, si contano numerose attività: le ombre di persone che sostano davanti al vicolo, la presunta presenza di un’auto parcheggiata a ostruire la vista completa del vicolo al passaggio di passanti, turisti e senesi lavoratori.( La presenza di un veicolo in sosta è dimostrata dal taglio netto delle ombre che si proiettano sul muro del vicolo Monte Pio, ombre prodotte grazie alla luce dei veicoli in movimento lungo via dei Rossi)  
 
Suscita molta curiosità il fatto che la procura di Siena, così solerte nell’aprire di sua iniziativa  un procedimento penale contro la vedova Tognazzi e il giornalista Vecchi per la pubblicazione di email “riservate”, si sia guardata bene di aprire immediatamente un fascicolo per omissione di soccorso e parrebbe non si sia chiesta come mai l’addetto alla sicurezza non abbia notato il corpo sotto la videocamera 7, o perché le persone entrate nella registrazione non abbiano chiamato i soccorsi, oppure che fine abbiano fatto le registrazioni delle altre videocamere, una volta appurato che i (pochi) testimoni ascoltati, avrebbero rilasciato versioni contrastanti con il vero orario della caduta e decesso di Rossi. 
 
Troppi errori in un’indagine così delicata come la morte, in pieno scandalo MPS, del responsabile della comunicazione, le cui ricostruzioni iniziali sono state completamente disconosciute dalla riapertura del fascicolo, che ora è in via di nuova archiviazione come suicidio, nonostante tutto, senza aver neppure triangolato i tabulati telefonici ( chissà se sono completi) , per capire chi e con chi fosse al telefono una delle due figure entrate nel vicolo, al cellulare… o magari analizzare in modo approfondito il video come abbiamo fatto noi del M5S e dal quale si possono desumere almeno 68 attività che possono dare elementi utili su quanto sia successo nel vicolo quella sera.
 
 
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Tags:
mpsdavid rossidaniele pescosuicidio david rossimorte david rossi





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