Politica
Cattolico praticante è un elettore su cinque. Un voto fluido e mobile che pesa. La CEI? Né di destra né di sinistra
Il legame Chiesa-politica dopo la morte di Papa Francesco

L'elettorato cattolico non può essere facilmente classificato come di destra o di sinistra, e lo stesso vale per le posizioni espresse dalla CEI
La Chiesa Cattolica ha storicamente avuto un ruolo molto significativo nella politica italiana, e questa influenza continua a manifestarsi in vari modi anche oggi. Un tema attualissimo dopo la morte di Papa Francesco, i funerali in una piazza San Pietro strapiena e in attesa che il Conclave elegga il nuovo Pontefice. Sebbene il contesto politico e sociale sia radicalmente cambiato rispetto alla Prima Repubblica, caratterizzata dalla presenza, come partito dominante, della Democrazia Cristiana, la Chiesa mantiene anche oggi una presenza rilevante nella società, attraverso il suo impegno sociale e morale, e una certa capacità di orientamento di una parte tuttora non trascurabile dell’elettorato. Secondo una stima dell’istituto di ricerche Swg, il segmento degli elettori cattolici praticanti in Italia si è ridotto dal 33% al 20% dell'elettorato, ma questo significa pur sempre una quota pari a un elettore su cinque (quindi in tutto circa 12 milioni di individui).
Data la sua profonda connessione con la storia del nostro Paese, la Chiesa Cattolica ha sempre cercato di influenzare, direttamente o indirettamente, la politica nazionale, promuovendo valori e principi che ritiene fondamentali per il bene comune (e per la diffusione del proprio messaggio), nonché formando e avviando all’attività prima sociale, poi politica, in quei veri e propri laboratori sul territorio che sono gli oratori, una classe dirigente composta da tanti giovani motivati e preparati sia sul piano culturale che su quello comunicativo e relazionale. Nell’evoluzione storica della democrazia italiana, questo impegno si è trasformato nel tempo, passando da un'influenza diretta sulle decisioni legislative (per il tramite appunto della Democrazia Cristiana) a un ruolo più orientativo e di guida morale.
Oggi, i cattolici sono invitati dalla Chiesa a partecipare attivamente alla vita politica, non più attraverso un partito confessionale, ma portando i valori della dottrina sociale della Chiesa nelle diverse sfide contemporanee. Sotto la guida della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), la Chiesa incoraggia un dialogo aperto e costruttivo tra i cattolici e la società civile e promuove la collaborazione tra cattolici di diversi schieramenti politici, favorendo un confronto basato su una pluralità legittima e rispettosa delle differenze fra le varie posizioni. Ma questa azione di orientamento e di inquadramento valoriale, che rapporto ha con i partiti e gli schieramenti dell’attuale offerta politica? In altre parole, l’elettorato cattolico va considerato più di destra o di sinistra?
Oggi, l'elettorato cattolico non può essere facilmente classificato come di destra o di sinistra, e lo stesso vale per le posizioni espresse dalla CEI (alcune delle quali appaiono più consonanti con le proposte politiche di centrodestra, mentre altre con quelle di centrosinistra). Esistono cattolici che si identificano con partiti di centrodestra, come la Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia, così come con partiti di centrosinistra, come in particolare il Partito Democratico. In aggiunta, ci sono movimenti e iniziative politiche che cercano di rappresentare specificamente i valori cattolici, come il Forum Dottrina Sociale Cattolica.
Possiamo quindi concludere che la Chiesa oggi, con le sue istanze centrate su un bilanciamento fra tradizione dottrinale e apertura ai nuovi bisogni di un mondo in tumultuosa evoluzione, e l’elettorato cattolico, con la sua composizione sociale e culturale variegata e articolata, non possono essere considerati prioritariamente né di centrodestra né di centrosinistra. Da cui l’importanza strategica dell’elettorato cattolico, per le sue caratteristiche di relativa fluidità e mobilità. A oltre trent’anni dalla dissoluzione della Democrazia Cristiana, il mondo cattolico continua ad avere un ruolo importante negli equilibri della politica italiana, pur non esistendo più un “partito dei cattolici” (che non avrebbe più senso) né un’alleanza strategica fra la CEI e una specifica formazione politica.