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Politica
Prescrizione, continua il pressing di Renzi: "Lodo Conte incostituzionale"

Prescrizione: Renzi, lodo Conte è incostituzionale

"Il lodo Conte viola almeno tre principi costituzionali ed è una norma fatta non per risolvere i problemi dei cittadini ma per mediare tra esigenze della maggioranza". Lo afferma il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ospite di Radio anch’io su Radio Uno. "Si prenda del tempo - afferma Renzi - si chiamino gli esperti e non gli ex dj a scrivere le norme e si abbia il coraggio di dire una volta per tutte che questo paese deve uscire dalla deriva giustizialista". Renzi ha espresso disponibilità a trovare un'intesa con la maggioranza sul nodo della prescrizione. "Penso che ci sia spazio per trovare accordo, - ha affermato -  e l’accordo è consenso e far sì che nessuno insista con le bandierine. Se però non vogliono trovare l’accordo e pensano di impaurirmi, non soltanto hanno sbagliato persona, hanno messo la battaglia su un terreno il più insulso possibile. Dire, come ha detto il presidente del Consiglio, che giustizialismo e garantismo per lui pari sono è un’assurdità".

Prescrizione: Giachetti, "Torniamo alla legge Orlando"

“Diciamo innanzitutto che l’ha avuta vinta il diritto parlamentare, quella roba sarebbe stata incostituzionale”. In un’intervista a La Stampa Roberto Giachetti, deputato di Italia Viva, è soddisfatto per il disarmo bilaterale raggiunto sulla prescrizione perché non sarà presentato un emendamento al decreto Mlileproroghe con il lodo “Conte bis”. E aggiunge: “Pronti a votare il ddl Costa. Basta prese in giro”, per poi dire: “È tutto strumentale, il Pd è totalmente a rimorchio del M5s, con una torsione giustizialista che non ci può vedere complici”. E a Zingaretti che accusa Italia Viva di star mettendo in scena un “teatrino insopportabile”, Giachetti risponde che “Zingaretti fa un po’ tenerezza” perché “il Pd ha recitato cinque parti in commedia: prima ha votato con noi contro la norma Bonafede, da quando è al governo ha detto per settimane che avrebbe risolto il problema”. E dice che il risultato finale è che “abbiamo ottenuto che la Lega – che aveva firmato la Bonafede - ora appoggia la riforma Orlando, mentre M5s riesce a fare in modo che il Pd difenda la norma Bonafede che aveva contrastato”. Per Giachetti, dunque alla soluzione proposta di tornare alla legge Orlando, il Pd “ha detto no” dopo di che Italia Viva ha proposto una mediazione nella direzione di sospendere la riforma per un anno “in attesa della riforma del processo penale” e ora è davvero “incomprensibile che non la accetti soprattutto chi l’aveva proposta un anno fa”. E conclude: “Dire che si realizza in dieci giorni una riforma che non è stata fatta in un anno lascia qualche perplessità. È un tentativo di mettere una pezza, sapendo che è una cosa assolutamente irrealistica. Noi andiamo avanti, il 24 febbraio arriva in Aula il provvedimento di Costa (Forza Italia, ndr). Voteremo a favore perché significa tornare alla legge Orlando”.

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