Schlein, "ricatto" sul responsabile Esteri. Alfieri scavalcato da Provenzano
Per la neo segretaria far quadrare le cose diventa sempre più complicato. Alla fine a comandare tra i dem sembrano essere sempre gli stessi
Pd, Schlein già in difficoltà. Alla fine comandano sempre gli stessi
Elly Schlein deve fare già i conti con la prima batosta elettorale. Il voto in Friuli Venezia Giulia non si è rivelato una semplice sconfitta ma molto di più. Il candidato di Pd e M5s Moretuzzo infatti, non è riuscito ad arrivare neanche al 30%, non c'è stata partita contro Fedriga, rieletto con il 64% dei consensi. La neo segretaria adesso - si legge su Libero - deve fare anche i conti con la formazione della nuova Segreteria, compito sempre più complesso da portare a termine, a causa delle immancabili correnti che comandano da sempre nei dem. "I nuovi organismi dirigenti del partito dovranno portare avanti la linea delle primarie", ripete puntualmente ai suoi (e ai giornalisti), e le difficoltà sono evidenti.
Archiviata la pratica capigruppo, che sembrava scontata ma che ha comunque minato la tenuta delle opposizioni legate allo sfidante sconfitto Stefano Bonaccini (e di riflesso, la tenuta stessa del Pd), - prosegue Libero - la Schlein deve affrontare ora un nodo cruciale: la posizione del responsabile degli Esteri della sua squadra. Fino a qualche giorno fa il favorito sembrava essere Alessandro Alfieri, senatore esperto di immigrazione e soprattutto uomo di fiducia di Bonaccini, che avrebbe blindato la linea "filo-ucraina" del partito. Ora però sembrano risalire pesantemente le quotazioni di Peppe Provenzano. Tu chiamalo, se vuoi, il "ricatto" di quelle stesse correnti che la Schlein giurava avere intenzione di cancellare per sempre.
Iscriviti alla newsletter