Politica
Soldati israeliani in vacanza nelle Marche e in Sardegna per smaltire lo stress, scoppia il caos in Parlamento
Laura Boldrini: “Questo conferma la complicità del governo Meloni con le politiche genocidarie di Netanyahu”

Soldati israeliani in vacanza in Sardegna e Marche: scoppia la polemica politica
Non tarda ad arrivare in Parlamento la polemica sulla presenza di centinaia di soldati israeliani nelle Marche ed in Sardegna per un po’ di riposo dopo aver combattuto a Gaza, dove continua senza sosta la strage indiscriminata di civili. In particolare, i membri dell'Idf sarebbero ospiti, in Sardegna, del Mangia's resort, struttura di lusso di Baia Santa Reparata (vicino Santa Teresa di Gallura), dove proseguono le proteste del gruppo di attivisti "Lungoni per la Palestina", che ha comunicato la presenza dei militari. Nelle Marche, invece, alloggerebbero in diverse zone tra le Grotte di Frasassi e Sirolo.
I soldati israeliani sarebbero scortati da agenti della Digos in quanto ritenuti "obiettivi sensibili" da proteggere, affermano fonti informate. E l'Italia sarebbe stata selezionata come meta per le loro vacanze e per i "periodi di decompressione" in quanto "Paese amico e sicuro". Dopo che la notizia è divenuta pubblica, le opposizioni non hanno esitato a presentare interrogazioni parlamentari al governo. Anche la reazione della politica locale non si è fatta attendere, con parole dure e la richiesta alla Geasar, l'azienda che amministra l'aeroporto di Olbia, di interrompere il volo che collega lo scalo in provincia di Sassari a Tel Aviv. Non è ammissibile offrire servizi turistici a "un governo che deve rispondere di crimini di guerra e violazioni del diritto internazionale", si legge nella nota.
Nelle Marche, Gianluca Carrabs, candidato al Consiglio regionale di Alleanza verdi e sinistra, ha fatto sapere che, se eletto, presenterà una mozione per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Parole dure anche quelle del coordinatore regionale nelle Marche e deputato pentastellato, Giorgio Fede: "Pensavamo che il turismo nelle Marche dovesse essere potenziato con gli stranieri, sì, ma con famiglie e visitatori da tutto il mondo per compensare il calo degli italiani penalizzati dalla crisi economica. Non certo con i militari israeliani troppo stressati dal fatto che, seguendo gli ordini di Netanyahu, stanno compiendo un genocidio".
Numerose poi le interrogazioni annunciate, a partire dalla senatrice del Movimento 5 Stelle Alessandra Maiorino: "Pretendiamo dal governo immediate spiegazioni su queste presenze: ci sono degli accordi in merito? Il governo italiano che ruolo ha in tutto questo? Organizza? Protegge i militari? Veramente siamo così ipocriti da accogliere nei nostri ospedali i bambini di Gaza feriti e sulle nostre spiagge i soldati israeliani che sparano loro contro?".
Segue la deputata dem Laura Boldrini: "Mentre il premier spagnolo Sanchez annuncia nuove misure per fermare il genocidio a Gaza […] apprendiamo dalla stampa che in Sardegna e nelle Marche sono ospitate decine di militari dell'Idf, con tanto di protezione delle forze dell'ordine italiane. Questo non solo conferma la complicità del governo Meloni con le politiche genocidarie di Netanyahu, ma evidenzia come questo governo si schieri troppo spesso dalla parte dei criminali".
E infine, le parole di Angelo Bonelli, leader di Avs: "È semplicemente vergognoso che, mentre a Gaza continua il massacro di civili innocenti, i soldati israeliani vengano ospitati in Italia per trascorrere periodi di 'decompressione' e vacanza nelle Marche e in Sardegna. Il governo italiano deve chiarire immediatamente: esiste un accordo formale o informale con Israele per ospitare questi militari? Chi ha autorizzato e organizzato la loro permanenza sul nostro territorio? È l'ennesimo capitolo di una complicità politica e morale che non possiamo più tollerare".