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AQP, il M5S chiede a Emiliano le dimissioni del Presidente De Sanctis
Il M5S chiede le dimissioni del presidente AQP, Nicola De Sanctis, ricordando a Emiliano che rischia - in caso d'inerzia - la resposabilità per danno erariale
"Consulenze inusuali, eccessive ed uno strapotere nelle mani del presidente De Sanctis, sul quale è necessario fare chiarezza ed intervenire tempestivamente. Problematiche evidenziate oggi, dopo le numerose denunce del gruppo M5S, anche dal Collegio Sindacale", questo il tema principale della conferenza stampa che gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle hanno tenuto nel palazzo del Consiglio regionale, chiedendo al presidente Emiliano di intervenire contro le azioni del presidente De Sanctis, per avvianre una azione di responsabilità sociale a tutela delle risorse di tutti i pugliesi, ricordandogli al tempo stesso che, "Secondo il nuovo orientamento della Corte di Cassazione, qualora perseverasse con questa inerzia, rischierebbe di diventare in prima persona responsabile del danno erariale".

“La relazione del Collegio Sindacale - ha detto Antonella Laricchia - conferma i dubbi sollevati dal Movimento 5 Stelle già nel dicembre scorso in una interrogazione, a cui è pervenuta risposta appena sei mesi dopo. Una risposta che lascia da un lato parecchi quesiti aperti. I punti rilevati riguardavano proprio la trasparenza e l’affidamento di incarichi inopportuni, interni e esterni, in Acquedotto Pugliese. In particolare si contesta un anomalo accentramento di potere nella figura del Presidente De Sanctis.”

I consiglieri cinquestelle hanno ricordato come nell’interrogazione, si chiedesse conto delle assunzioni e delle consulenze che AQP e il suo Presidente stavano operando, ricordando che: "Per la legge Madia non avrebbe potuto assumere personale dall’esterno fino al 2018, se non a seguito di ricognizione delle professionalità interne da cui sarebbero dovute emergere da un lato eventuali eccedenze rispetto al fabbisogno (il cui elenco avrebbe dovuto essere trasmesso alla Regione e all’Agenzia per le politiche attive del Lavoro), e dall’altro la necessità di profili infungibili con specifiche competenze non disponibile nè all’interno di AqP nè negli elenchi regionale e nazionale".


"Le assunzioni avrebbero dovuto essere coerenti con il Piano di sviluppo di Acquedotto e quello del Personale, di cui chiedevamo copia. Non solo non abbiamo ricevuto risposta alla domanda, -denunciano i pentastellati - ma non ci sono stati consegnati neppure i Piani".
“Dopo sei mesi - hanno proseguito i cinquestelle - ci è pervenuta dal Presidente Emiliano una risposta scritta che fa proprie le parole di De Sanctis. La risposta è laconica, insufficiente, a volte ridicola e oltraggiosa dell’intelligenza dei Consiglieri Regionali che hanno firmato l’interrogazione. Quindi, ne depositeremo adesso una seconda che tiene conto anche di tutte le novità pervenute e in cui chiediamo a Emiliano che intende fare alla luce dei rilievi del Collegio Sindacale".

"Chiederemo - hanno concluso i cinquestelle - che Emiliano revochi la nomina al Presidente di AQP, chiederemo inoltre se intenda agire con l’azione sociale di responsabilità riguardo agli affidamenti delle consulenze, sulle quali nei citati verbali si esprime il Collegio sindacale, sollevando perplessità sulla opportunità e urgenza di un incarico di consulenza esterna non risultando ‘ncora definite le condizioni indispensabili per il perseguimento della proprie finalità istituzionali e per la prosecuzione dell’attività tipica’. Chiariamo e ricordiamo - infine - al Presidente Emiliano che nel caso in cui perseveri con la sua inerzia, secondo il nuovo orientamento della Corte di Cassazione, rischia addirittura di risultare responsabile del danno erariale”.
(gelormini@affaritaliani.it)