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Augusto Pardo 'Il feudo di Ginosa dall'XI al XX sec.' al Castello di Girifalco

'Il Feudo di Ginosa dall’XI al XX secolo - Storia di uno sperone roccioso' il volume di Augusto Pardo esce per i tipi di Castellano Editore. Grafica elegante, copertina accattivante per un volume che sarà apprezzato dagli addetti ai lavori e gli intenditori raffinati, senza per questo essere di nicchia.

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Lavoro di livello per la scientificità della ricerca e per la trattazione inedita che lo caratterizza, il volume si legge con piacere, quasi come un racconto, perché privo di ridondanza e di tecnicismi, e quasi come un racconto descrive, rievoca e sottolinea il succedersi delle dominazioni nel feudo di Ginosa: periodi bui, difficili, dove la sete di sopraffazione ha a lungo impedito la crescita socio-economica della comunità locale, ma non quella delle poche famiglie alto-borghesi.

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Il volume si apre con il saluto di Giuseppe Ratti - Presidente della BCC di Marina di Ginosa - con la Presentazione a firma di Maria Carmela Bonelli, la quale ha concesso la pubblicazione di un ampio e significativo stralcio, di seguito riportato.

"Storia di uno sperone roccioso: il sottotitolo consegna immediatamente la prima pennellata di uno splendido affresco, quello dell’antica Ginosa, così come ancor oggi si presenta allo sguardo inebriato di visitatori, studiosi, fotografi, residenti.

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Ho letto il manoscritto in poche ore, avvinta dal livello dell’indagine storiografica. Un livello che fa di questo testo un testo di qualità: ho provato una sorta di viaggio mentale a ritroso nei meandri di un tempo, che ha interessato la nostra Città, rapita dalla mole di informazioni che se ne ricava, tutt’altro che asettica, ma coinvolgente, anzi “vissuta”, per stessa affermazione dell’Autore. Augusto Pardo ha operato un processo di ricomposizione storica attraverso la mappatura dei domìni, che hanno segnato il sofferto cammino verso il riscatto socio-economico del popolo ginosino, a lungo condannato ad una marginalità che, da geografica, si era cristallizzata in disagio socio-culturale.

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È una trattazione inedita quella data alle stampe dal nostro concittadino, raffinato cultore di Storia locale ed apprezzato saggista. Una trattazione, il cui cuore pulsante è custodito nella sintetica ed opportuna nota introduttiva in cui definisce il presente lavoro «semplice cornice» entro cui generazioni di ginosini, «eterni protagonisti passivi», sono vissuti tra grandi sacrifici e piccole gioie, molti sogni e crude disillusioni, secolare rassegnazione e qualche atto di ribellione.

Ginosa Museo

Il citato preambolo ci trasporta nella vicenda, restituita con un’efficacia comparabile alla trama di un film storico, che prendendo l’avvio dalla dominazione normanna svela una dettagliata indagine genealogica delle famiglie feudatarie, frutto di anni di seria ricerca ed esiti in gran parte assolutamente inediti. Peraltro, con estremo garbo vengono rettificati errori e sviste, persistenti in diversi studi di Storia locale. Tutto questo consente di comprendere le dinamiche dei plurimi passaggi di proprietà, tra i quali la complessa vicenda dei Chiaromonte, svoltasi appunto durante la dominazione normanna, periodo in cui Ginosa veniva a trovarsi lungo una direttrice alternativa di quella via dei pellegrini che, nei secoli XI – XII, collegava Acerenza a Taranto.

Castello Girifalco

Non siamo di fronte all’arroccamento in una cultura localistica, bensì alla non semplice, ma ben riuscita capacità di colmare un vuoto, che la ricerca non ha mai compiutamente affrontato. È una storia dolorosa quella che si dipana tra i capitoli e le righe del lavoro del Nostro. È la complessa ed intricata storia del feudo e delle angherie subite dalle masse contadine ed urbane, coincidente – in fondo – con la storia sociale del Mezzogiorno d’Italia. È una storia che ha visto in scena famiglie nobili, amministratori e grandi fittavoli, i quali tra alterne vicende hanno usurpato i diritti dell’Università [ tra le poche eccezioni  Ferrante d’Aragona, Pirro del Balzo, i Doria, ndr ].  Il volume contiene pertanto un susseguirsi di eventi e date, che si fanno racconto. Un racconto coinvolgente, carico di un valore simbolico, capace di restituire anche un desiderio legittimo: quello del popolo, che aspirava al riconoscimento dei propri diritti".

La pubblicazione sarà presentata sabato 30 giugno alle 18,30 nel magnifico Castello di Girifalco, vero gioiello di Puglia, messo a disposizione dai proprietari Vincenzo e Rossella Cascio, i quali per l’occasione apriranno al pubblico il Museo privato dedicato alla Civiltà Rurale. La serata coordinata da Gino dell’Orco vedrà gli interventi del Sindaco di Ginosa, Vito Parisi, di Maria Carmela Bonelli, Carlo dell’Aquila e Michele Pacciano.

(gelormini@affaritaliani.it)

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