Consiglio regionale, voto unanime a modifica legge su transizione energetica - Affaritaliani.it

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Consiglio regionale, voto unanime a modifica legge su transizione energetica

Il Consiglio regionale pugliese ha approvato all’unanimità la legge di modifica alla legge regionale in materia di incentivazione alla transizione energetica.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la legge di modifica alla legge regionale 7 novembre 2022, n. 28 (Norme in materia di incentivazione alla transizione energetica), come già modificata dall'alt. 33 della legge regionale 29 dicembre 2022, n. 32, emendato in aula su proposta congiunta Alessandro Delli Noci, Fabiano Amati, Loredana Capone, Filippo Caracciolo, Raffaele Piemontese, Stefano Lacatena, Fabio Romito .

L’emendamento risolutivo è intervenuto dopo una sospensione della seduta, per la contrarietà del consigliere Amati che riteneva non si dovesse rinunciare all’automatismo delle compensazioni. E dopo un lungo e articolato dibattito sul punto, si è giunti alla decisione unanime di modificare la legge  prevedendo la modifica dell’art 2, lettera C comma 4, che è diventato: “Alle misure di compensazione territoriale di cui al presente articolo, limitate agli impianti e alle infrastrutture del gas che abbiano acquisito il titolo per la costruzione alla data di entrata in vigore della presente legge e per i quali non siano state applicate misure compensative, si aggiungono ‘le misure di compensazione di cui al comma 1 e con il procedimento di cui all’articolo 1. Con il medesimo procedimento le misure previste dall’articolo 1 si applicano anche agli impianti e infrastrutture di cui al comma 1 del presente articolo”.

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Nel merito la legge, che ha avuto bisogno di una modifica in quando la legge originaria è stata impugnata dal Governo ed è sub iudice costituzionale, nella sua formulazione finale, stabilisce una modifica dei soggetti ai quali si applicano le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale, riproponendo quanto previsto dalla norma nazionale 239/2004, quindi a nuove infrastrutture energetiche o a quelle caratterizzate dal potenziamento o trasformazione. A questi sono stati aggiunti anche gli impianti di gas così come definiti nell’emendamento.

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Ancora, è intervenuta la sostituzione delle parole "la Giunta regionale" con "La Regione", per evitare il riferimento esplicito ad un organo politico quale interlocutore unico per la definizione di aspetti tecnici legati al contenuto delle misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale.L'inserimento dell'inciso "in sede di Conferenza di servizi", dopo le parole "sentiti gli enti pubblici territoriali e gli enti locali territorialmente interessati” è stato dovuto all'esigenza di rimarcare espressamente la sede ove comporre le istanze dei vari attori coinvolti nella definizione delle misure.

Infine è stato inserito che nell'ambito delle forme di collaborazione previste o consentite dalla legislazione nazionale, la Giunta regionale si avvale, ove possibile e previo eventuale accordo, del supporto dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente per la definizione delle modalità operative di attribuzione delle compensazioni.

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L'intervento legislativo consigliare si era reso necessario al fine di superare i rilievi avanzati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica in seguito alla pubblicazione della L.R. 28/2022, con l’art. 33 della legge di stabilità regionale 2023 sono state approvate alcune modifiche.Le suddette modifiche sono state ritenute insufficienti dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che ha formulato ulteriori osservazioni.

A seguito di apposite riunioni tecniche con il Ministero e con il Dipartimento per gli Affari Regionali e le Autonomie, competente a curare l'istruttoria delle leggi regionali, la Regione Puglia ha formulato apposita nota di impegno ad effettuare ulteriori modifiche alla L.R. n. 28/2022, concordate con il Ministero. Con le modifiche apportate la misura di compensazione per ogni impianto o infrastruttura è disposta proporzionalmente fino al 3 per cento (non nella misura fissa del 3 per cento) del valore commerciale del volume del gas prodotto e trasportato.Inoltre, l’interlocuzione con le imprese spetterà alla Regione e le istanze dei vari attori coinvolti nella definizione delle misure saranno discusse in sede di Conferenza di servizi.

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Infine, per salvaguardare gli interessi delle comunità locali, oltre alle modifiche richieste dal Governo, con un apposito emendamento proposto dell’assessore Delli Noci e concordato con l’aula, l’impianto normativo prevederà che le misure di compensazione e di riequilibrio ambientale e territoriale vengano richieste, non solo per i nuovi impianti e il potenziamento degli esistenti, ma anche per le infrastrutture a gas che ancora non le abbiano concesse.

“Oggi portiamo a casa un importante risultato per i pugliesi - ha dichiarato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - che finalmente potranno veder riconosciute le compensazioni per gli impianti e le infrastrutture energetiche che si insedieranno sul territorio. Questo significa che la nostra regione, che si sta distinguendo nell’impegno per la decarbonizzazione dei processi produttivi energetici, oggi non rinuncia a ogni possibile mitigazione dell’impatto di questi impianti sul nostro territorio e alla salvaguardia delle ragioni delle comunità locali”. 

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“Fare salvo l’impianto normativo - ha dichiarato l’assessore allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci - è l’obiettivo con cui abbiamo lavorato alle modifiche della Legge che, finalmente, riconosce il diritto della Regione Puglia di pretendere delle compensazioni da coloro i quali realizzano infrastrutture energetiche sul nostro territorio. Un risultato importante, in un momento storico in cui, in piena fase di transizione energetica, il numero di impianti previsti potrebbe aumentare in maniera considerevole. Ringrazio l’intero Consiglio regionale, il consigliere Amati e il già consigliere regionale Bellomo per la strada intrapresa”.

Con una dichiarazione congiunta il gruppo regionale di Fratelli d’Italia (il capogruppo Francesco Ventola e i consiglieri regionale Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, Renato Perrini e Michele Picaro) 

“La Regione Puglia si è dotata oggi di una legge che prevede compensazioni energetiche da far pagare alle multinazionali che lavorano (e quindi fanno guadagno) e producono energia. Ma tutto questo poteva essere fatto dalle giunte Vendola-Emiliano, negli ultimi 18 anni, semplicemente applicando una legge nazionale, la Marzano, che prevede, appunto, che le Regioni possano avviare trattative con chi produce energia già nella fase dell’insediamento".

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"Non è stato fatto per una volontà politica chiara e ideologica: la stragrande maggioranza del governo regionale rosso-giallo era contro la TAP, che pure all’epoca si era detta pronta a ristorare i territori, ma per i ‘no tap’ accettare i benefit accordati dalla multinazionale era ‘peccato’! Il cantiere TAP è stato presidiato dalle forze dell’ordine per tanto tempo e molti esponenti della maggioranza che oggi propone la legge era fra quelli che faceva scudo con il proprio corpo ai mezzi della multinazionale. Una campagna NO TAP cavalcata anche dallo stesso presidente Emiliano, oltre che dal Movimento 5 Stelle in prima battuta, anzi questi ultimi vinsero una campagna elettorale per le Politiche del 2018 promettendo che con loro al Governo la TAP sarebbe stata bloccata…“

"Ora i tempi sono cambiati e la guerra Ucraina-Russia ci ha fatto comprendere che l’autonomia energetica è una delle priorità che il nostro Paese deve raggiungere, per cui va bene non solo la TAP, ma benvenuto il raddoppio. Così come alla SNAM, che produce energia da combustibili fossili, nessuno ha mai chiesto di ristorare i Comuni che ospitano gli impianti.“

"Oggi la sensibilità è cambiata e il centrosinistra ha miracolosamente trovato un accordo al suo interno?!? E noi non possiamo che essere favorevoli a un provvedimento che porta benefici ad alcuni territori pugliesi sui cui pesano gli insediamenti energetici. Ma ai quei cittadini, e ai pugliesi in genere vogliamo, solo ricordare che tutto questo si sarebbe potuto ottenere molto prima se solo a governare la Regione non ci fosse stati il partito del NO!”

(gelormini@gmail.com)