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Conversano, xylella: salve dall’espianto le piante da frutta
Coldiretti Puglia: Sono salve dall’espianto le piante di agrumi, pesco, albicocco, susino, dopo il ritrovamento di 3 ulivi infetti da Xylella a Conversano.

Sono salve dall’espianto le piante di agrumi, pesco, albicocco, susino, dopo il ritrovamento di 3 ulivi infetti da Xylella fastidiosa sottospecie pauca a Conversano, che dovranno essere eradicati, ma nell’area dei 50 metri attorno alle piante infette non saranno espianti alberi da frutto in quanto specie non suscettibili alla Xylella fastidiosa sottospecie pauca genotipo ST53. A darne notizia è Coldiretti Puglia, in relazione alla determina della Regione Puglia con cui l’Osservatorio fitosanitario regionale prescrive le operazioni obbligatorie dopo il rinvenimento di 3 ulivi infetti per la prima volta a Conversano.

I danni causati dalla Xylella non riguardano solo l’olivicoltura, ma si allargano anche all’ambiente, all’economia e al turismo con intere fasce di territorio ridotte a distese spettrali di alberi morti - denuncia Coldiretti Puglia - sono andate perse già 600mila giornate di lavoro a causa del batterio killer della Xylella, che dall’ottobre 2013 ha colpito 8mila chilometri quadrati di territorio in Puglia, con un danno stimato di quasi 3 miliardi euro, per la perdita di produzione di olio extravergine e ripercussioni pesanti sul turismo ed il paesaggio.
Serve il secondo piano pluriennale per la rigenerazione delle aree colpite dalla Xylella fastidiosa in Puglia -conclude Coldiretti Puglia - perché sono 115mila gli ettari rimasti fuori dal primo piano di 300 milioni di euro, un impegno urgente da attuare con il coordinamento ed il sostegno alle attività di ricerca ed un pieno e consapevole coinvolgimento delle Istituzioni regionali, nazionali e dell’Europa sul problema Xylella.

“La Xylella è un problema nazionale, oltre regionale ed europeo e che se dovesse continuare a ‘camminare’, non ci sarà più olio da commercializzare, oltre al danno per l’economia ed il turismo con la perdita di ambiente e paesaggio. La zona di contenimento si è allargata a nord - dice il presidente Alfonso Cavallo - e il fronte della malattia è molto ampio, le ‘eradicazioni chirurgiche’ vanno attuate tempestivamente, ma soprattutto vanno attivate misure a beneficio di tutto il territorio colpito per espiantare tutti gli ulivi secchi che ancora incombono nelle campagne e finanziare misure per i reimpianti e la ripresa piena dell’attività olivicola e agricola in generale con la diversificazione, con la piena attuazione del primo piano di rigenerazione ed il finanziamento - attuando una piena sburocratizzazione delle misure - di un secondo piano perché le risorse a disposizione sono del tutto infarcenti”.
“Per aiutare le imprese olivicole del territorio così gravemente ferito, il polo antixylella costituito da Coldiretti, UNAPROL e CAI, per la ricostruzione della più grande fabbrica green del Sud Italia accompagna le aziende olivicole nella realizzazione dei nuovi impianti con le varietà resistenti dalla Lecciana al Leccio del Corno, dal Leccino fino alla FS17 e a tutte le ulteriori varietà che saranno autorizzate anche in futuro, con una gestione olivicola al passo con i tempi, con mezzi e conoscenze tali da agire tempestivamente e efficacemente sul territorio”, ricorda il direttore di Coldiretti Puglia, Pietro Piccioni.





Per accelerare la ricostruzione, con il numero stimato di ulivi reimpiantati che risulterebbero poco più di 3 milioni, contro i 21 milioni di piante infette per la strage causata alla Xylella, pari a poco più del 14%, il polo specialistico - aggiunge Coldiretti Puglia - metterà a disposizione la fornitura di piante di olivo resistenti certificate e di alta qualità, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e la gestione degli impianti, servizi di assistenza tecnica specializzata per la progettazione, la realizzazione e la gestione degli impianti, consulenza agronomica e fitopatologica, oltre al supporto ai finanziamenti pubblici e privati.

A causa del batterio sono andate perse 3 olive su 4 solo in provincia di Lecce con il crollo del 75% della produzione di olio di oliva. In provincia di Taranto si registrano ulivi secchi a macchia di leopardo, con un calo della produzione del 15%. In provincia di Brindisi la raccolta ha subito una riduzione generale del 30% con la continua avanzata della Xylella fastidiosa.
(gelormini@gmail.com)